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Sabato, 27 Aprile 2024
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'A Bari tutto il mondo è paese', presentata la campagna contro il razzismo in città: le storie di 16 migranti

I protagonisti hanno accettato l’invito di raccontare un pezzetto della propria storia per offrire uno sguardo autentico sulla diversità che arricchisce Bari, nel segno dell’inclusione

E' stata presentata oggi, in occasione della giornata mondiale contro il razzismo, l'iniziativa “A Bari tutto il mondo è paese”, la campagna permanente contro le discriminazioni razziali e per una città accogliente promossa dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari e dal centro comunale Casa delle Culture. All'appuntamento hanno preso parte Francesca Bottalico, assessora comunale al Welfare, Carmine Spagnuolo, presidente della cooperativa sociale Medtraining, Roberta Cagnetta, vicepresidente di Camera a Sud impresa Sociale, e Joachim Agnakan Elom, uno dei cittadini baresi testimonial della campagna. Presenti anche Emanuele Marinelli, coordinatore di Casa delle Culture, Nicola D’Onchia, il direttore del settore Osservatorio per l’inclusione sociale e contrasto alla povertà del Comune di Bari, e altri cittadini baresi di prima e di seconda generazione che hanno scelto di essere testimonial della campagna.

“A Bari tutto il mondo è paese” è una campagna multipiattaforma che, attraverso foto, podcast e brevi video, ritrae sedici cittadine e cittadini baresi migranti di prima e seconda generazione, che hanno accettato l’invito di raccontare un pezzetto della propria storia per offrire uno sguardo autentico sulla diversità che arricchisce Bari, nel segno dell’inclusione.

La campagna prevede, inoltre, taccuini, cartoline e totem che verranno distribuiti sul territorio della città, con un QR Code che rimanda all’homepage della campagna sul sito di Casa delle Culture: https://casadelleculturebari.it/index.php/a-bari-tutto-il-mondo-e-paese/

“Oggi, giornata internazionale contro il razzismo, abbiamo presentato una campagna permanente con la quale vogliamo ribaltare la narrazione che sempre più spesso si fa dell’immigrazione - ha dichiarato Francesca Bottalico -. Con questa campagna vogliamo parlare di una città, Bari, accogliente e inclusiva; una città nella quale nessuno è straniero e in cui tutti possono costruire una nuova vita. Vogliamo parlare di storie vere, di incontri, di progetti e identità. Di una città dove tutti si sentano cittadini, anche chi purtroppo formalmente non ha la cittadinanza a causa di leggi assurde e anacronistiche: non a caso alcuni di loro sono qui seduti oggi tra i banchi del Consiglio comunale. Una città dove esistono luoghi come Casa delle Culture, uno dei progetti più innovativi che in questi anni abbiamo voluto, progettato e realizzato. Un luogo dove, contemporaneamente, si accoglie, si sostiene e si promuove una cultura non discriminatoria. Un luogo dove migranti, richiedenti, donne, giovani, famiglie vivono, crescono e imparano insieme. Un progetto riconosciuto a livello nazionale ed europeo, che mette in atto una visione nuova di inclusione e accoglienza, passando dall’incontro, dalla conoscenza e dalle relazioni. Bari inclusiva, infatti, non è uno slogan ma è un insieme di azioni, scelte politiche, dialoghi comuni. Sono tante le storie che con questa campagna racconteremo, storie vere di chi ha scelto Bari come suo approdo di vita, conservando le proprie radici ma anche aprendosi a contaminazioni umane, sociali e culturali. A Bari, in questi anni, abbiamo lavorato, infatti, affinché nessuno rimanesse indietro, ma anzi diventasse patrimonio umano indispensabile di questa nostra bellissima città”.

“Ringrazio l’amministrazione comunale e tutte le persone presenti qui con noi oggi - ha proseguito Carmine Spagnuolo -. Come cooperativa sociale Medtraining teniamo davvero moltissimo ai servizi che stiamo gestendo a Casa delle Culture. Sin dall’inizio, l’abbiamo vissuta come uno spazio speciale, perché ha in sé un elemento di cambiamento molto importante. Casa delle Culture, infatti, non è solo inclusione e accoglienza, ma mette al centro della propria attività il dialogo tra le persone e le esperienze. E questo è il segno di un cambiamento di prospettiva molto importante: perché proprio con l’incontro tra le persone si promuove la convivenza multiculturale. La campagna che presentiamo oggi mette in risalto le storie delle persone che vivono il territorio della nostra città, e questo ci rende ancora più orgogliosi di gestire questo spazio. Continueremo a fare tutto il possibile per promuovere politiche di dialogo che rompano la rappresentazione dell’immigrazione come mero problema. L’integrazione, infatti, avviene nel quotidiano, negli incontri tra le persone. Favorirli e renderli sempre più generativi è un atto molto importante”.

“Siamo felici di aver realizzato questo progetto, e ringraziamo l’assessora Bottalico e Casa delle Culture per la fiducia - ha dichiarato Roberta Cagnetta -. Quando ci stato chiesto di immaginare questa campagna abbiamo pensato di partire dall’espressione “tutto il mondo è paese”, che di solito significa che tutti i luoghi sono accomunati dagli stessi problemi. Abbiamo ribaltato lo sguardo e siamo andati alla ricerca del senso positivo di questa espressione, trovandolo nella volontà di sottolineare che gli esseri umani hanno tutti gli stessi bisogni, a prescindere dalla loro provenienza geografica. Tra questi, il desiderio di trovare un senso di appartenenza e protezione nel territorio in cui si sceglie di abitare. Questo è un desiderio che ci accomuna davvero tutti. A Bari tutto il mondo è paese è, quindi, un incentivo a guardare all’intercultura oltre gli stereotipi, perché è già un dato di fatto: nelle piazze, negli uffici, nelle scuole e per le strade di Bari. Quindi, con le 16 cittadine e cittadini baresi di prima e di seconda generazione che hanno accolto il nostro invito, abbiamo raccontato piccoli frammenti della loro storia, per avere uno sguardo che partisse dalle loro stesse parole e dimostrasse che Bari, per loro, è già casa”.

“Bari, come mi capita di ripetere spesso, non è solo una città bellissima ma è anche una città di accoglienza, che possiede un melting pot di culture davvero straordinario - ha concluso Joachim Agnakan Elom -. Ho raccontato la mia storia in questa campagna: ora mi occupo di inserimento lavorativo di altre persone, sono un tutor. Negli anni scorsi, qui a Bari, ho frequentato l’università, laureandomi, e poi proseguendo la mia formazione con un master. Ho avuto delle possibilità e degli strumenti importanti che hanno fatto la differenza. Poter studiare e poi imparare un mestiere, infatti, è fondamentale per l’integrazione delle persone. Per me, Bari, ha significato davvero accoglienza. Qui mi sono sempre sentito e mi sento sempre di più a casa mia, è ormai la mia città”.

La Giornata contro il razzismo verrà celebrata oggi anche con il flash mob “Il passo sospeso”, in piazza Umberto, alle ore 16, a cura dell’associazione “Il Teatro delle Bambole”, e con il banchetto etnico in programma alle ore 18.30, presso Casa delle Culture nel quartiere San Paolo.

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