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Serre distrutte, danni a uva ed altri campi: si contano i danni del nubifragio sul Barese

"E' evidente in Puglia la tendenza ad una tropicalizzazione del clima con le ultime ondate di nubifragi e grandinate che si sono abbattute su terreni secchi i quali - dice la Coldiretti regionale - non riescono ad assorbire l’acqua"

Serre distrutte, danni alle coltivazioni di uva e ad altri campi agricoli: è il bilancio dei danni della grandinata che si è abbattuta ieri mattina sulle campagne del Barese, provocando numerosi disagi e perdite per i contadini. Lo specifica Coldiretti Puglia che conferma una tendenza sempre più preoccupante per l'agricoltura regionale.

"Nello spazio di una generazione (25 anni)  - si legge in una nota - è scomparso più di 1 terreno agricolo su 4 (-28%) a causa dell’abbandono e della cementificazione che hanno ridotto la capacità di assorbimento della pioggia e messo a rischio l’ambiente e la sicurezza dei cittadini. E’ evidente in Puglia la tendenza ad una tropicalizzazione del clima con le ultime ondate di nubifragi e grandinate che si sono abbattute su terreni secchi i quali - ribadisce la Coldiretti regionale . non riescono ad assorbire l’acqua che causa frane e smottamenti con Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda il 100% dei comuni della Bat, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni dell'Area Metropolitana di Bari e l'81% dei comuni leccesi. Sono 8098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119034 quelli esposti ad alluvioni, secondo le elaborazioni di Coldiretti Puglia sulla scorta dei dati Ispra".

"Eventi estremi che – continua la Coldiretti – provocano danni perché colpiscono aree rese più fragili dalla cementificazione e dall’abbandono. Risultano 'mangiati' 158695 ettari in Puglia, dove nel 2021 sono andati persi altri 500 ettari di campagne per colpa della cementificazione e dell'abbandono che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo, inoltre, si abbattono i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire e al siccità che ogni anno aggrava il rischio desertificazione".

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