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Martedì, 19 Marzo 2024
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Caos scuola in Puglia, Codacons annuncia nuovo ricorso al Tar contro l'ultima ordinanza di Emiliano: "Indecorosa"

L'organizzazione attacca il governatore sul provvedimento firmato il 23 febbraio per superare la sospensiva dello stesso giorno dell'ordinanza del 20 febbraio, che aveva imposto la Dad per tutti

La scuola in Puglia è nel caos. Il Codacons di Lecce ricorrerà nuovamente al Tar contro l’ultima ordinanza (la nona) del governatore Michele Emiliano, firmata martedì 23 febbraio per superare la sospensiva della precedente, quella del 20 febbraio, che aveva imposto la Didattica a distanza per tutti gli istituti, salvo esigenze eccezionali. Lo ha annunciato nel pomeriggio di mercoledì 25 febbraio l’organizzazione dei consumatori per rispondere a quello che è definito “un atteggiamento indecoroso istituzionale” da parte della Regione. L’ente si trova così stretto nella morsa tra le pressioni dei sindacati che avevano insistito per sollevare le famiglie dalla scelta sulla didattica a distanza o meno (avevano proclamato lo sciopero di un’ora per lunedì 22 febbraio), le famiglie e parte dei docenti che spingono per lezioni in presenza (Priorità alla scuola manifesta a Bari davanti alla presidenza della Regione) e i timori dell’assessore alla Salute Pierluigi Lopalco, in primis, sul diffondersi delle varianti Covid tra i più piccoli.

“Mentre dichiara di voler rispettare le decisioni del Tar – scrivono i rappresentanti del Codacons -, che si dovrebbero commentare solo impugnandole, il presidente della Regione Puglia dà il via ad un balletto di ordinanze che danneggia ancora di più gli studenti nel più clamoroso silenzio dell’Ufficio scolastico regionale e del ministro dell’Istruzione”. Le motivazioni con le quali il tribunale amministrativo ha sospeso l’efficacia del provvedimento di Emiliano sottolineano come la norma di riferimento in tema di scuola sia l’ultimo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio. “Il perimetro di operatività dei Governatori trova un suo ineludibile limite negli standard minimi fissati a livello nazionale”, scrive appunto l'organizzazione che difende i consumatori.

“Neanche il presidente della Campania Vincenzo De Luca – insiste l’organizzazione - (che pure ha fatto una grande battaglia su questo tema) è giunto ad un tale irriguardoso, incomprensibile ed inammissibile comportamento che, oltre a produrre grande confusione negli uffici scolastici, tra i genitori danneggia irrimediabilmente gli studenti di tutta la Puglia. Dinanzi a questo comportamento irriguardoso nei confronti dei giudici amministrativi e delle loro decisioni e dinanzi al colpevole silenzio delle istituzioni nazionali il Codacons di Lecce è costretto a un ulteriore ennesimo ricorso avverso l’ultima ordinanza del presidente Emiliano che altro non fa che reiterare il contenuto della precedente ordinanza già sospesa in via cautelare dal Tar”.

Dopo aver ricordato i passaggi fondamentali della decisione dei giudici amministrativi i legali dell'associazione pongonp dieci domande a Emiliano. Tra queste, la il quesito su dove siano i piani dei trasporti provinciali che garantiscono la mobilità degli studenti in piena sicurezza e se sono predisposti come sono stati concretamente attuati. E ancora se la Regione abbia verificato e con quali strumenti che all’interno delle scuole fossero adeguatamente attuate le linee guida nazionali di contenimento della epidemia. Non solo. “Cosa ha fatto da settembre a oggi – scrivono i rappresentanti del Codacons - la Regione per garantire il diritto all’istruzione dei ragazzi in termini di adeguamento delle strutture e potenziamento dei servizi di sanificazione degli ambienti scolastici? Ha garantito a tutti gli studenti in Dad pari diritto di accesso alla didattica a distanza con particolare riferimento alle situazioni di emarginazione sociale, difficoltà familiari, residenti in zone disagiate e/o periferiche? Perché e su quali dati scientifici la Regione Puglia ritiene che i ragazzi a scuola (secondo le direttive nazionali e nel rispetto dei relativi protocolli) con mascherine indossate – ambienti arieggiati e sanificati – distanziamento obbligatoria, corrano più rischi dello stare per esempio nei centri commerciali o al bar”.

E infine l’organizzazione si domanda se la Regione abbia verificato le percentuali di abbandono scolastico durante il periodo pandemico nelle scuole operanti sul territorio e che tipo di iniziative ha messo in campo (oltre alla chiusura delle scuole) per evitare il diffondersi della variante inglese. Domande legate a quella che il Codacons definisce “guerra alla scuola tutta e al Tar”.

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