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Domenica, 28 Aprile 2024
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Progetti del Pnrr dirottati sul Fondo di Sviluppo e Coesione, la Cgil Puglia: "Risorse sottratte a inclusione sociale e cultura"

La segretaria regionale del sindacato, Gigia Bucci: "La Regione Puglia, alla quale potrebbero essere destinate briciole degli oltre 4 miliardi attesi dal Fsc, si faccia capofila delle proteste delle autonomie del Mezzogiorno"

"Non avevamo dubbi che la cosiddetta rimodulazione dei progetti tagliati dal Pnrr sarebbe stata finanziata con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Lo avevamo anticipato dopo la decisione del Governo di imporre alle Regioni di vincolarlo agli investimenti. Il Ministro Fitto prova a fare il gioco delle tre carte e il risultato, stando così le cose, è un ritorno a un centralismo che avvilisce le autonomie locali, toglie risorse al sociale e alla cultura, si traduce in meno trasferimenti per il Mezzogiorno, che dovrebbe sommare il 40% dei fondi del Pnrr alla provvista legata al Fsc". È il commento della Segretaria Generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, alle anticipazioni di stampa sul Decreto Sud che dovrebbe prevedere la trasformazione dei fondi di coesione in strumento coordinato al Pnrr".

"Questo Governo e il Ministro Fitto, in evidente difficoltà, sottrae quelle risorse che sono state utilizzate per progetti di inclusione sociale, lotta alle povertà, politiche attive del lavoro, riqualificazione risorse umane, social housing, tutela dell’ambiente, gestione risorse idriche ed efficientamento energetico - continua Gigia Bucci in una nota - Tagli che hanno natura ancora una volta anti sociale, tratto distintivo ormai del Governo delle destre".

"Ci aspettiamo che la Regione Puglia, alla quale potrebbero essere destinate briciole o niente degli oltre 4 miliardi attesi dal Fsc, risorse aggiuntive a quelle del Pnrr, si faccia capofila di una protesta che coinvolga tutte le istituzioni del Mezzogiorno - sottolinea la segretaria generale della Cgil Puglia - A questa non mancherebbe il sostegno della nostra organizzazione e dei lavoratori e delle lavoratrici. Le risorse le vadano a prendere da chi evade il fisco per quasi 100 miliardi l’anno, da chi fa speculazioni finanziarie e si arricchisce con rendite parassitarie. Non tagliando la sanità o favorendo furbi e ricchi. Ci aspettiamo un segnale dalla Regione, che ci auguriamo vorrà essere al fianco della Cgil e di oltre cento sigle dell’associazionismo laico, cattolico, di impegno sociale e politico, che hanno promosso una grande manifestazione a Roma il prossimo 7 ottobre, proprio contro le misure ingiuste e sbagliate del Governo e per una piena attuazione della Costituzione, dalla tutela della salute alla dignità dei salari alla versa coesione territoriale".

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