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Domenica, 28 Aprile 2024
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Case comuni per over 65 a Bari, i risultati del progetto 'Condiviviamo': "Interessati 80 anziani"

Questa mattina, nella sede della facoltà di Giurisprudenza del capoluogo pugliese, sono stati illustrati gli esiti dell'iniziativa sperimentale promossa dall’assessorato al Welfare nell'ambito dell’avviso pubblico 'Vivere Insieme: co-housing per la terza età'

Questa mattina, nella sede della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari, sono stati presentati i risultati delle esperienze e i numeri del progetto 'Condiviviamo', promosso dall’assessorato al Welfare ad esito dell’avviso pubblico 'Vivere Insieme: co-housing per la terza età'.

Il progetto è stato gestito dalla cooperativa sociale Occupazione e Solidarietà e dal gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Letizia Carrera del Dirium Uniba, con l’obiettivo di potenziare le forme di co-housing per la terza età promuovendo l’inclusione sociale e il miglioramento della qualità della vita degli anziani.

"Il progetto di co-housing e casa comune per gli over 65 e anziani è stata una delle sperimentazioni più ambiziose realizzate in questi anni - ha sottolineato Francesca Bottalico - Insieme ai condomini sociali per donne vittime di violenza, persone senza dimora, famiglie, migranti, persone sole, questo progetto rappresenta un’azione concreta per il contrasto non solo alle povertà economiche e abitative ma anche alle povertà relazionali e alle solitudini. Oltre il bisogno immediato, il progetto vuol promuovere il benessere e il diritto a un invecchiamento attivo. L’efficacia e i risultati positivi oggi presentati ci dimostrano come la sperimentazione di un anno fa sia stata lungimirante. Tutto questo ci permetterà di strutturare al meglio le future progettazioni, anche nell’ambito del Pnrr. Il progetto co-housing per la terza età è stata una delle prime esperienze pubbliche di questo tipo in Italia e rappresenta una buona prassi anche a livello nazionale".

Il progetto che nasce come sperimentazione, unica nel territorio pugliese, è stato gestito per due anni dalla Cooperativa Sociale Occupazione e Solidarietà, in stretta collaborazione con il Comune di Bari e il gruppo di ricerca del team gestito da Letizia Carrera del Drium Uniba. Le azioni condotte sono partite dalla diffusione del co-housing, attraverso indagini conoscitive, campagne pubblicitarie, spot su emittenti televisive e radiofoniche, affissioni di cartellonistica, promozioni presso le associazioni o centri sociali rivolti alla terza età, utilizzo di pagine social e di un portale dedicato (www.condiviviamo.it). Ad oggi queste azioni hanno portato più di cento contatti, attraverso iscrizione al portale o telefonate dirette. Si sono poi effettuati circa 80 colloqui con anziani e familiari interessati al co-housing, di cui circa 20 presso le abitazioni degli anziani e i restanti presso la sede della cooperativa. Da questi incontri individuali sono emerse le esigenze della realizzazione di realtà di coabitazione.

Da novembre 2022 è stato, quindi, dato l’avvio alla prima convivenza di sei anziani segnalati dai servizi sociali. Durante l’intero arco di tempo, l’equipe ha monitorato, supportato e aiutato a livello individuale e in gruppo gli anziani. 

Durante l’incontro di questa mattina sono stati discussi punti di forza ed esperienze del progetto tra i quali: l’effettivo contrasto della povertà economica e relazionale, l’esperienza positiva di autonomia abitativa, la relazione estremamente funzionale con gli operatori (costruzione di legami di fiducia) e la definizione di un modello di intervento territoriale, anche a partire dalle criticità riscontrate.

L’assessorato al Welfare del Comune di Bari traduce ora le attività a carattere sperimentale in attività strutturate, con il nuovo avviso (già in fase di co-progettazione e in continuità con le precedenti attività) 'Cohousing per la Terza età-Vulnerabili', con un budget di 206mila euro, di cui 86mila euro per gestione progetto (corrispettivo) e 120mila euro per contributi alloggio e misure di sostegno all'autonomia. La durata è di un anno dalla data di sottoscrizione della convenzione del Fondo Non Autosufficienza (Fna) e il target è di almeno 6 beneficiari.

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