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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Università di Bari, lezioni in presenza dal 3 novembre. Petizione dei fuorisede: "Si confermi la Dad, molti senza casa"

Lo fanno online con Cnahge.org: in 24 ore oltre 2.500 firme. Difficoltà nei trasporti per i pendolari e per mancata conferma di alloggi:"L'ateneo ci aveva assicurati la didattica a distanza il 3 settembre"

Una decisione definita “improvvisa” che ha messo in difficoltà tanti studenti fuori sede. Il ritorno alle lezioni in presenza all’Università di Bari a partire dal prossimo 3 novembre non trova l’approvazione di tutti gli iscritti. In tanti chiedono la soluzione della didattica mista, almeno per il primo semestre. Lo fanno attraverso una petizione online su Cnahge.org che in 24 ore ha raccolto oltre 2 mila e 500 firme. Il problema sta nell’impossibilità di tanti di presenziare nelle aule perché non hanno trovato o confermato il proprio alloggio proprio per l’incertezza dell’obbligatorietà della presenza a lezione, venuta meno solo lo scorso 15 ottobre con la decisione dei ertici dell’ateneo.

Una petizione lanciata da un gruppo informale di studenti indirizzata al rettore dell'Università Stefano Bronzini. “Il 3 settembre – scrive uno studente originario della provincia di Lecce – l’Università aveva pubblicato un comunicato con cui garantiva la modalità mista a libera scelta dello studente. Il 15 ottobre sono state cambiate le carte in tavola a semestre avviato, quando io e tanti altri avevamo ormai deciso di non prendere una stanza in affitto a Bari. Comunicare il ritorno in presenza con due sole settimane d’anticipo, quindi, rischia di mettere in seria difficoltà una buona percentuale di studenti fuori sede e pendolari che, come gli altri, pagano le tasse. Eppure il buon senso avrebbe suggerito che si sarebbe potuto tranquillamente aspettare la fine del semestre; inoltre l’Università impone di ritornare in presenza ma ignora il fatto che il settore dei trasporti, proprio per i fuori sede e i pendolari, non è riuscito a garantire misure di sicurezza adeguate. Se consideriamo il fatto che lo stato di emergenza non è ancora terminato, si capisce che la scelta dell’Università degli studi di Bari è stata una scelta puramente ideologica e di facciata”.

Sulla questione è intervenuto anche il sindacato studentesco Link. “Il preavviso di oltre due settimane – scrive l’organizzazione- non riduce il rischio concreto di mettere in difficoltà tanti studenti e tante studentesse, soprattutto fuorisede. In tanti ancora non hanno trovato casa o hanno difficoltà ad accedere agli affitti, anche a causa dell'aumento degli stessi certificato da indagini pubblicate sulla stampa. L’evolversi continuo della situazione pandemica e della campagna vaccinale e la possibilità di chiusure come già accaduto in passato, ha spinto diversi studenti e le loro famiglie ad assumere prudenza prima di impegnarsi con un contratto annuale oneroso. Alla luce di ciò avvieremo immediatamente con il Comune delle interlocuzioni per la predisposizione di fondi straordinari per calmierare gli affitti della nostra città per gli studenti e le studentesse fuorisede”.  Il problema non riguarda solo gli alloggi ma anche i trasporti per i pendolari che, come hanno dimostrato i giorni del doppio turno di ingresso nelle scuole superiori di Bari e provincia potrebbero non essere sufficienti e sicuri.

“Anche su questo – spiega ancora Link - proseguiremo le interlocuzioni a livello regionale per garantire condizioni di viaggio migliori e più sicure.  Il sistema di prenotazione PrenotaUniba inoltre, continua a presentare delle problematiche che a più riprese abbiamo segnalato e che dovranno necessariamente essere affrontate in vista del ritorno pressoché totale in presenza. Tutti noi abbiamo desiderato di tornare alla normalità consapevoli, che – conclude il sindacato studentesco - non è possibile nell’immediato ritornare alla situazione pre Covid, occorre considerare ad esempio le difficoltà economiche che tanti e tante hanno vissuto e continuano a vivere”.

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