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Cronaca

Calcioscommesse, Masiello: per Bologna-Bari due gruppi di scommettitori

Dagli interrogatori dell'ex difensore biancorosso il racconto dei tentativi per truccare la gara: due diversi gruppi si recarono a Bologna per cercare di "trattare" con i calciatori. Uno dei ristoratori indagati conferma: "Tutti sapevano delle scommesse"

Per truccare la partita Bologna-Bari del 22 maggio 2011 ci sarebbe stata una vera e propria "gara" tra gli scommettitori. E' quanto emerge da uno degli interrogatori dell'ex difensore biancorosso Andrea Masiello, uno dei personaggi chiave dell'inchiesta barese sul calcioscommesse.

I TENTATIVI DI COMBINE - Secondo quanto raccontato dal calciatore, due diversi "gruppi" di scommettitori si sarebbero recati a Bologna alcuni giorni prima della gara per tentare di prendere accordi con qualcuno del Bologna, probabilmente con il difensore Daniele Portanova, già sentito come indagato su questo episodio. Tra quelli scommettitori ci sarebbe stato anche uno dei ristoratori baresi coinvolti nell'inchiesta, Nico De Tullio, che tuttavia avrebbe smentito il racconto di Masiello.

LE SCOMMESSE SU UDINESE-BARI - Dagli interrogatori emergono anche nuovi dettagli sul flusso anomalo di scommesse relativo a Udinese-Bari. Masiello avrebbe infatti commissionato diverse scommesse sul pareggio di Udinese-Bari del 9 maggio 2010, finita 3-3, nell'agenzia di uno dei ristoratori baresi indagati. Da quelle scommesse Masiello avrebbe guadagnato 8.000 euro, 1.000 dei quali li regalò a Iacovelli, secondo quanto raccontato dallo stesso ausiliario ospedaliero.

"TUTTI SAPEVANO DELLE SCOMMESSE" - Intanto oggi è stato interrogato un altro ristoratore coivolto nell'inchiesta, Onofrio de Benedictis, indagato come De Tullio per per associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. De Benedictis avrebbe confermato agli investigatori di essersi recato a Bologna nei giorni immediatamente precedenti la partita sospetta con il Bari, finita 0-4, ma di esserci andato per motivi di lavoro "insieme ad altre persone". Nel corso dell'interrogatorio, il ristoratore avrebbe ammesso di aver giocato in diverse occasioni e di essere a conoscenza che alcune partite potessero essere truccate. "Tutti lo sapevano", avrebbe detto agli investigatori.
 

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