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Giornata del Rifugiato, “Soggiorno a tutti i richiedenti asilo provenienti dalla Libia”

L'Arci Bari manifesta davanti alla prefettura per far riconoscere questo status anche a chi ha vissuto la 'Primavera Araba' ma non è dell'ex paese del colonnello Gheddafi

Sono 1384 gli extracomunitari arrivati in Puglia dalla Primavera Araba, ora nella nostra regione in attesa del permesso di soggiorno e del conseguente asilo politico. A buona parte di questi (l’80 %) però, lo status non sarà riconosciuto così velocemente (come prevede l’Emergenza Nord Africa) pur arrivando dalla Libia, luogo dove hanno vissuto per almeno 10 anni lavorando. Il perché deriva dal fatto che loro non sono libici, ma somali, ghanesi, eritrei, sudanesi e nigeriani che, in tempi ‘non sospetti’ per i territori dell’Africa Settentrionale, hanno abbandonato i loro Stati perché perseguitati politici.

E’ anche per questi immigrati che oggi si tiene la Giornata Internazionale del Rifugiato. E l’Arci Bari ha partecipato all’iniziativa sostenendo, stamattina, un sit in davanti alle porte della prefettura. E’ il primo di una settimana di appuntamenti. “Vogliamo parlare con il delegato del governo, Mario Tafaro”, ha spiegato la presidente dell’associazione ricreativa, Livia Cantore , che decisa ha aggiunto: “Soggiorno a tutti i richiedenti asilo provenienti dalla Libia. Questi ragazzi hanno diritto allo status perché anche nei loro paesi di provenienza ci sono conflitti. Se sono andati a vivere in Libia per tutti questi anni è proprio perché nelle loro terre non potevano più restare”.

Ma cosa impedisce a questi immigrati di ottenere l’asilo politico? Stando alla Convenzione di Ginevra “questo 80% di extracomunitari non ha diritto al permesso di soggiorno e all’asilo politico previsto dall’Emergenza Nord Africa perchè non è di nazionalità libica pur arrivando da lì. Lo riteniamo ingiusto”, continua la Cantore che mette in evidenza: “Noi vogliamo sapere dal governo chi ora si dovrà occupare di loro”.

Si aggiunge un altro particolare: il prossimo primo luglio, l’Emergenza, e i fondi a questa destinati, termineranno, almeno stando agli accordi internazionali. Così, chi approda in Italia, anche dalla Libia, “non avrà più diritto a chiedere lo status di rifugiato politico, almeno con queste pratiche accelerate per l’Emergenza”. Così chiedono: “Cosa ne sarà di loro?”.

Al centro della settimana dedicata al Rifugiato, oltre alla manifestazione della mattinata, quella del pomeriggio in via Sparano davanti alla chiesa di San Ferdinando con musica popolare etnica e la mostra fotografica ‘Istantanee sul Diritto d’asilo’. Martedì prossimo, 26 giugno, invece, il circolo Arci di Bari aderisce alla ‘Giornata internazionale delle vittime di tortura’, con un momento di confronto tra operatori, richiedenti e titolari della protezione internazionale, sussidiaria e umanitaria.

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