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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Polito: "Bari più forte dello scorso anno. Mercato fatto con attenzione alla sostenibilità"

Il direttore sportivo dei biancorossi ha parlato in conferenza stampa facendo il punto dopo la chiusura della sessione estiva avvenuta il 1° settembre

A distanza di quasi due settimane dalla chiusura del calciomercato estivo conclusosi il 1° settembre, il direttore sportivo del Bari Ciro Polito è intervenuto in conferenza stampa.

Il ds biancorosso ha fatto il punto sulle operazioni in entrata e in uscita effettuate nel corso dell'estate, a cominciare dalle due operazioni non concretizzate l'ultimo giorno di mercato, ovvero l'arrivo di uno tra Forte e Gliozzi: "L'attaccante sarebbe arrivato con la cessione di Scheidler, una questione che consideravo risolta qualche giorno prima avendo trovato l'intesa col Brescia, poi però c'è stato un ripensamento. Dopo l'avevo chiuso al Cosenza, come sapete le trattative si fanno anche sulla parola, perciò mi ero cautelato con un altro attaccante incontrando l'Ascoli per Forte per trovare un accordo. Tutto era collegato alla partenza di Scheidler. Poi la questione si è complicata del tutto perché non il Cosenza non l'ha più preso. Il mercato spagnolo chiude più tardi e ne ho approfittato per cedere ugualmente Scheidler. Non volevo tenere un giocatore sfiduciato, l'ho scelto io, quando si sbaglia è giusto prendersi la responsabilità. Ad oggi ha steccato. Qui non ha mantenuto le aspettative, ho ritenuto di farlo andare in prestito, magari si rivaluta. Sul mercato qualche calciatore c'è, se c'è qualcuno che mi soddisfa, potrei pensarci ma non deve essere per accontentare nessuno. Deve essere uno con le caratteristiche giuste. Ho un solo giocatore in testa. Gliozzi? Il 1° settembre era a Monaco per operarsi per un edema osseo. Avevo fatto preparare le carte, mi piace come giocatore, ma ci avevo pensato più per gennaio, visto che dovrà stare fermo almeno 6 settimane. Alle 19:30 mi chiamano da Pisa cambiando le carte in tavola, nel frattempo io ero concentrato a prendere Acampora. Non abbiamo mancato l'attaccante, ne abbiamo 7. Abbiamo varietà, qualche esterno in più. In Achik, ci credo fortemente e gli attaccanti non sono solo le prime punte. Siamo un po' in pensiero per Diaw, è tutto qua. Ma secondo me il reparto è assortito, con caratteristiche diverse".

Polito non parlava molto tempo e dopo la finale play-off persa si è anche temuto che il suo futuro potesse essere lontano da Bari: "Tutti veniamo da una stagione forte con un finale dolente che rimarrà per sempre indelebile nella mia anima. Mi ero preso una settimana per riflettere. Ho avuto anche diverse opportunità, ma era più il pensiero di ripartire e di come farlo. In più ci sono sono state anche alcune problematiche familiari e mi sono un po' chiuso in me stesso. Poi sono ripartito più forte di prima".

Le cessioni di Caprile e Cheddira

Il direttore ha parlato delle cessioni di Caprile e Cheddira al Napoli: "La società ha stanziato anche grazie a quei soldi un budget adeguato alla categoria. La famiglia De Laurentiis ha sempre messo il bilancio al primo posto. Siamo riusciti a mantenere il budget dello scorso anno. I soldi li abbiamo usati per i prestiti che sono onerosi. La sostenibilità conta più di tutto. Abbiamo costruito una squadra sulla carta più forte dello scorso anno. Cifre? Non spetta a me dirlo. Il Napoli è l'unica squadra che ha messo sul piatto i soldi per Cheddira per girarlo al Frosinone che non poteva acquistarlo. Caprile è un portiere di futuro, il Napoli l'ha mandato a giocare in A. Con noi non ha mai sbagliato, alla prima con l'Empoli ha fatto un errore. Non è che non volevano stare a Bari ma avevano l'opportunità di salire. Non vivo di rimorsi, conta ciò che abbiamo oggi. A me non mi piace rincorrere i giocatori. Ho ricevuto attenzioni per loro, hanno dato tanto, sono arrivati da sconosciuti. Non volevamo trattenerli controvoglia. Lo dicevo dalla fine della scorsa stagione, era giusto che chi aveva dato tanto andasse. Giocatori come Cheddira non ce ne sono tanti, ho provato a bloccare Diaw. Potevano rimanere ma doveva esserci la giusta volontà. Cheddira anche per la nazionale è andato in A. Ha avuto una chiamata importantissima dal Parma e ha detto di no, perché se fosse rimasto in B lo avrebbe fatto solo al Bari".

Sugli obiettivi stagionali: "Penso a migliorare sempre. In C per due anni di fila erano stati spesi molti soldi, quando sono arrivato qui ho fatto un lavoraccio, ho portato giocatori che prendevano pochi soldi. Nella mia gestione sono arrivati sempre giocatori di valore umano oltre che tecnico, ho portato giovani sconosciuti e ora ci sono calciatori in rosa richiesti in Serie A, oltre a qualcuno che può diventarlo. La squadra mi soddisfa tanto, abbiamo mantenuto un'ossatura. Ci siamo rinforzati, in mezzo al campo Koutsoupias, Acampora, abbiamo confermato Maiello e Maita, abbiamo aggiunto Frabotta in difesa. Cheddira e Caprile avevano l'opportunità di andare in A. A luglio avevo già chiuso Diaw, che è l'alter ego di Cheddira, è andato quasi sempre in doppia cifra in B. Il portiere (Brenno ndr) ha vinto l'oro alle Olimpiadi di Tokyo, ogni giorno per un mese il Grêmio ha cambiato carte in tavola. La squadra l'avevo concepita da subito. Ho preso Ménez, un giocatore straordinario, la sfortuna però ad agosto ce l'ha tolto. In 10 giorni sostituire un giocatore come lui non era semplice".

Prestiti e mercato last minute

Polito a spiegato anche perché il Bari abbia operato prevalentemente ricorrendo ai prestiti: "Siamo una società di Serie B, la maggior parte delle squadre ricorrono ai prestiti. Abbiamo 10 giocatori presi con questa formula, di cui uno solo in prestito secco (Koutsoupias), gli altri prevedono diritto o obbligo di riscatto. Non è detto che tutti mantengano le aspettative, alcuni reggono. Giocare a Bari non è come giocare in altre piazze, questo è un anno particolare, la maglia biancorossa pesa. Ci sono ancora situazioni pregresse di calciatori sotto contratto dalle passate gestioni. I prestiti sono onerosi, quando è così poi sei proiettato a prenderli. Sono andati via i giocatori in prestito, e solo due ceduti in A, chi volevo tenere l'ho tenuto. Acampora lo seguivo dalla fine del campionato. Il Benevento lo voleva tenere a tutti i costi e gli aveva proposto persino un quadriennale".

Sul risentimento di una parte della tifoseria, dopo anche lo striscione esposto in Curva Nord col Cittadella: "Bari è passionale, immaginavo ci sarebbe stata una reazione dopo una stagione fatta in quel modo, perdendo la Serie A all'ultimo istante. Teniamoci stretto ciò che abbiamo. La squadra tra tante problematiche non ha perso l'anima. Come abbiamo finito abbiamo iniziato. Abbiamo giocato col Palermo in 8. Non so quante squadre col calendario che avevamo avrebbero fatto meglio. I giocatori che sono arrivati più tardi stanno raggiungendo la condizione ideale e uniformandosi al gruppo. Ciò che è stato deve essere un'esperienza formativa, ma non dobbiamo pensare sempre all'11 giugno. È stato come perdere un caro, si va avanti ma è una ferita che resta per sempre. Per iniziare ho dato un'infarinatura della nuova squadra. Sibilli l'avevo già in mano, nonostante avesse chi lo prendeva a titolo definitivo. Avevamo una grande pecca lo scorso anno che erano i calci da fermo, parlo soprattutto di angoli e punizioni laterali, l'unico che avevamo in grado di calciarli era Bellomo, quest'anno abbiamo Aramu, Acampora, Achik, la squadra si è arricchita di nuove caratteristiche. Edjouma è una mezzala al livello del Bari, è un "tuttocampista", va aspettato. In più c'erano da bilanciare entrate e uscite".

Sul progetto triennale e quanto sia coinvolto Polito: "Un giorno dissi a un presidente di cui non faccio il nome che penso a ciò che succede stasera, al massimo domani,. Il futuro non sono ci appartiene, abituato a guardarlo. Sono rimasto a Bari con piacere, anche la mia famiglia. Fin quando sarò qui darò l'anima per portare in alto la società. Il clima che c'è? Sinceramente sembra che si stia aspettando l'errore. Abbiamo perso solo i giocatori che non potevamo riprendere e i giocatori ceduti in A. L'unico obiettivo è il bene del Bari. Non ne parliamo più dell'11 giugno. Il portiere è un oro olimpico, Diaw ha giocato solo 10 minuti ma ha già fatto vedere qualcosa. Benedetti si opera domani. Quando ho detto che sarebbe arrivato qualcuno "buono, buono, buono" dovevo prendere uno per sostituire Ménez. Aramu è arrivato, Acampora pure, Achik chi segue il Cerignola sa quanto vale. I ragazzi meno conosciuti mi danno più soddisfazione. Oggi abbiamo 18 giocatori di proprietà inclusi quelli che sono andati in prestito. Scheidler magari in Spagna si riprende. Gli infortuni di Ménez e Diaw sono le due due cose che mi rammaricano".

Okaka possibilità da scartare

A Polito è stato chiesto anche di Stefano Okaka, calciatore svincolato che è stato spesso accostato ai biancorossi: "L'ho contattato prima che finisse il mercato. Abbiamo preso informazioni in vista dell'uscita di Scheidler. Oggi l'obiettivo di tutti è l'Arabia Saudita, ho provato anche per Modeste (ex Borussia Dortmund) ma ha fatto un'altra scelta (è andato all'Al-Ahli egiziano, da non confondere con l'omonima squadra araba). Ho un altro nome, ma non posso dirlo, ci penserò se Diaw si dovesse fermare ancora. Abbiamo bisogno di gente che ha fame. Sono molto soddisfatto per la squadra. Questo nome segreto potrei tenerlo in ottica di inserirlo già in squadra, prima del mercato di gennaio".

Antenucci: "L'ho chiamato a fine campionato. Faccia a faccia gli ho detto che la porta per lui a Bari la porta è sempre aperta, gli ho proposto di lavorare con lui. L'ho detto anche a Di Cesare l'anno prima. Il tempo passa e devi darmi una mano. Fin quando ci sono, c'è sempre posto. Aveva due scelte, vivere a Bari o a Ferrara, in C poteva ancora essere protagonista. Il rispetto non deve mai mancare. Mirco ha fatto una scelta di vita. Quando Di Cesare è partito gli avevo detto sei il quinto difensore, poi è stato meglio degli altri. Chi non gioca deve aiutare. Anche Frattali, non mi dimentico, pensava mi potessi offendere, gli hanno fatto due anni".

Difensori, la trattativa per Florenzi e Nasti

Sul mancato arrivo di un altro difensore: "Abbiamo 4 difensori, se pensiamo sempre a prendere giocatori poi ci ritroviamo in difficoltà in allenamento e anche con qualcuno che non deve giocare. L'anno scorso è successo con Bosisio e non è stato bello. Se Matino non si dimostrerà all'altezza interverremo, ma ha 150 partite in C. La trattativa per Florenzi del Cosenza non c'è mai stata. Mi hanno subito detto che non si muoveva, nonostante gli agenti mi avessero detto di provare a prenderlo. Costa tanti soldi, ma non c'è stata trattativa. Gli affari si fanno tra le società, mi hanno detto di non perdere tempo". Infine una battuta su Nasti, reduce da un buon avvio di stagione col Bari e dal primo gol con l'Under 21 azzurra: "Nasti è un giocatore che voleva mezza Serie B, parlo di club blasonati. Sono andato a incontrarlo di persona, ci ho parlato un quarto d'ora ed è bastato per convincerlo, ma questa piazza aiuta".

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