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Ascoli-Bari, Marino: "Sarà una battaglia. Con Ménez e Puscas abbiamo più qualità"

Le parole del tecnico alla vigilia della trasferta sul campo dei marchigiani valevole per la 21ª giornata di Serie B

Pasquale Marino ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della trasferta con l'Ascoli, in programma domenica 21 gennaio alle 16:15 come ultimo match della 21ª giornata di Serie B.

L'analisi del mister biancorosso è partita dall'attacco reparto che con il rientro dalla squalifica di Ménez e l'arrivo di Puscas è molto più attrezzato: "Con loro c'è più qualità, più scelta, anche Kallon si è fatto trovare pronto nonostante non giocasse da tempo".

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Sull'avversario: "L'Ascoli ha fatto un'ottima partita col Parma, rischiando addirittura di andare sul 2-0. Sono aggressivi, compatti, fanno ragionare poco. Bisogna essere veloci di testa e saltare la loro pressione sui portatori di palla. Aggrediscono bene con gli esterni, fanno il 3-5-2 e giocano molto in verticale sfruttando il gioco aereo degli attaccanti. Possono creare difficoltà, il margine d'errore dev'essere limitato".

Inizia ad essere il Bari di Pasquale Marino: "La crescita è stata progressiva da La Spezia in poi, pur non avendo tantissime occasioni. Con la Ternana abbiamo fatto una buona gara, abbiamo affrontato una squadra che nelle ultime 7 aveva perso con la capolista. Il Bari si è proposto in maniera attenta e aggressiva, cercando sempre di creare i presupposti per arrivare al tiro. Abbiamo preso due legni. Dobbiamo continuare, non abbiamo raggiunto ancora nessun obiettivo, ma dobbiamo insister su quello che abbiamo fatto".

Su Maita e Lulic: "Lulic si è sempre allenato con grande professionalità, gli manca l'intensità della partita che si acquisisce giocando. Ha buone caratteristiche che possono darci una mano. Maita, così come altri è in crescita, deve continuare così senza avere cali di tensione. A volte inconsciamente può succedere, invece bisogna spingere, dopo la sosta dobbiamo migliorare in tutto".

Zuzek e Matino si giocheranno il posto per sostituire l'infortunato Di Cesare: "Matino è in ballottaggio con Zuzek. Lavorando si cresce nella condizione. Anche Zuzek si fa trovare pronto quando viene chiamato in causa. Migliorano gli automatismi e l'inserimento del singolo è facilitato quando le cose girano. A Genova Matino ha giocato da terzino ma è un centrale".

Su Acampora e Morachioli: "Abbiamo lavorato come sempre, sono concentrati, sono professionisti. Acampora non è sul mercato, per me è un calciatore importante. Ci sono momenti e momenti, ma le qualità non sono in discussione. Non è stato tolto dal mercato perché si è rotto Koutsoupias, ma per noi non è mai stato in uscita".

Con Di Cesare out e il sostituto di Frabotta ancora da individuare, la difesa è un po' corta ma il tecnico non fa drammi: "Dobbiamo preparare la gara di Ascoli, sul mercato abbiamo detto tutto. Il problema di Di Cesare è muscolare, non dovrebbe essere una cosa lunga, non credo interverremo".

A Marino è stato chiesto dove si deciderà la partita del Del Duca: "Dobbiamo pareggiare l'intensità degli avversari, quando è così emergono le qualità tecniche. La gara sarà equilibrata. Loro sono più verticali rispetto a noi che privilegiamo il palleggio. Sarà una battaglia, serviranno intensità e reattività sulle seconde palle".

Fantasia al potere con Ménez e Sibilli: "Li vedo tutti i giorni in allenamento, c'è stato lo spezzone di Genova in cui hanno confezionato il gol. A loro viene normale perché hanno genialità ed estro e per questo sono importanti per la squadra".

Dove può crescere ancora il Bari: "Servono maggiori intensità e qualità. Dopo il 3-0 potevamo evitare di prendere il gol, abbiamo abbassato l'attenzione, siamo stati più superficiali. Dobbiamo evitarlo, crescere ulteriormente negli automatismi, finché le cose non diventeranno naturali. Se si velocizza il tutto si diventa più imprevedibili".

Ultima battuta su Fabrizio Castori: "Con lui ho un buonissimo rapporto, ci sentiamo di tanto in tanto. Lo stimo tanto come allenatore e come persona. Mi fa piacere incontrarci, significa che resistiamo".


 

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