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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Incendio Difesa Grande a Gravina, il presidente del Parco Alta Murgia: "Un errore tenere fuori il Bosco dalla nostra area"

Francesco Tarantini si dice addolorato: "È una delle più importanti aree boscate di Puglia, sito di interesse comunitario dove dimorano molte specie animali e vegetali. Al dramma degli incendi si somma la perdita di un operaio Arif"

Francesco Tarantini taglia corto. “Il Bosco Difesa Grande – sottolinea - è un enorme serbatoio di biodiversità, il fatto che non sia stato inserito nel perimetro del Parco dell’Alta Murgia rappresenta una stranezza”. Il presidente del sito naturale nazionale, ed ex presidente di Legambiente di Puglia, si dice addolorato per ciò che sta accadendo al polmone verde del territorio di Gravina di Puglia, dove almeno 400 ettari di alberi e piante, oltre che parte della fauna, sono stati ridotti in cenere da un incendio devastante che i carabinieri forestali sono convinti sia stato innescato dall’imprudenza dell’uomo.

“È il secondo bosco di Puglia – spiega Tarantini - e Sito di interesse comunitario, Sic. Non è di nostra competenza ma abbiamo proposto che rientri per lo meno area di competenza attigua. Questo permetterebbe una maggiore collaborazione nella prevenzione degli incendi”. Su questo fronte il presidente del Parco dell’Alta Murgia spiega come l’ente si sia organizzato per prevenire eventi di vaste dimensioni che possano mettere in pericolo il proprio patrimonio boschivo.

“Anche il nostro parco a causa delle alte temperature e della mano dell’uomo sta vivendo ore drammatiche. Abbiamo per questo messo a punto un sistema integrato che coinvolge vigili del fuoco, Protezione civile e volontari del territorio che conoscono le zone e possono indirizzare al meglio gli interventi da parte degli operatori, compresi quelli dell’Arif. Significa muoversi con tempestività e precisione, elementi fondamentali per evitare che il fuoco si propaghi. A ciò si aggiunge sempre l’occhio dei volontari come vere e proprie sentinelle assieme agli agricoltori, che ricevono un contributo perché collaborino con l’ente per la prevenzione, e sono anche punto di riferimento per come serbatoi di acqua da cui eventualmente attingere”.

Prevenzione che contempla anche sanzioni per chi non si adopera con la manutenzione dei terreni e gli sfalci. “Con i Comuni organizziamo e controlliamo che sia avvenuta la pulizia del bosco e del sottobosco, con la creazione delle fondamentali strade tagliafuoco. I carabinieri poi controllano che con l’avvenuta mietitura si crei la cosiddetta precesa, vale a dire una fascia protettiva. In questo modo abbiamo evitato finora grandi danni, in un’estate comunque difficile, che ha visto ad esempio l’incendio a Povera Vita nella Polveriera Militare dove sono stati trovati sei inneschi”.

Tarantini anche attraverso una nota esprime la sua preoccupazione legata al momento. “L’incendio che ha devastato il bosco di Minervino  ha scosso tutti. Ho seguito di persona le operazioni di spegnimento per domare fiamme che hanno sfiorato il centro abitato. Circa cento ettari tra superficie boscata e pascolo sono purtroppo andati in fumo. Addolora allo stesso modo vedere distrutto il bosco Difesa Grande di Gravina, sebbene non rientri nel territorio del Parco parliamo di una delle più importanti aree boscate di Puglia, un sito di interesse comunitario dove dimorano molte specie animali e vegetali. Al dramma degli incendi si è associata la perdita improvvisa di un operaio Arif, un triste episodio per il quale esprimo la più sentita vicinanza alla famiglia”.

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