rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità

Angela, Caterina e i cittadini solidali in aiuto di anziani e fragili: a Bari l'impegno dei 'social giver' del progetto Saves

L'iniziativa promossa dall'assessorato al Welfare conta oggi circa 250 affidatari e quasi trecento beneficiari: "Persone che hanno deciso di mettere a disposizione il loro tempo per gli altri". Un racconto a quattro voci di due incontri 'speciali'

Angela cammina lentamente, tenendo sotto braccio la signora Maria. Caterina prende una sedia e aiuta la signora Lucia ad accomodarsi, sistemando la sua stampella accanto al tavolo che ha davanti. Sorridono. 

Angela e Caterina fanno parte della piccola schiera di cittadini solidali che a Bari hanno scelto di diventare 'social giver', mettendo il loro tempo a disposizione degli altri attraverso il progetto 'Saves'. L'iniziativa, promossa dall'assessorato al Welfare e gestita dalla cooperativa San Giovanni di Dio, conta oggi oltre duecento affidatari, che, attraverso il progetto, offrono il loro aiuto ad anziani, adulti in condizione di fragilità o con disabilità, trascorrendo con loro alcune ore della giornata o nell'arco della settimana.

E' così che, poco più di due mesi fa, Angela ha incontrato Maria, 81 anni. "Sentivo di voler fare qualcosa, di voler mettere il mio tempo a disposizione degli altri", racconta. Così, seguendo l'iter previsto dal progetto, è arrivato il primo colloquio tra loro: "Ci siamo trovate subito bene", dice Angela. E la signora Maria conferma: "All'inizio ero molto scettica e diffidente, ma con lei si è creato subito un rapporto di fiducia. La sento tanto vicina a me". "Maria è non vedente e quando siamo insieme io sono i suoi occhi - prosegue Angela - Andiamo in chiesa, facciamo delle lunghe passeggiate. Se c'è bisogno la aiuto nel fare qualcosa in casa: oggi pomeriggio, ad esempio, dobbiamo sistemare una pianta in un vaso", aggiunge sorridendo. Maria, del resto, non è certo abituata a stare ferma: "Non sono mai stata una che si piange addosso, nonostante i miei problemi di salute faccio tante cose". Le giornate di Angela si dividono tra il tempo dedicato a sua madre 82enne e quello trascorso con Maria. "Considero questo servizio una missione - dice ancora Angela - La mia indole è sempre stata quella di essere disponibile, altruista, anche per tanti trascorsi familiari. Quando fai qualcosa come questa, non puoi non farla con amore".

Caterina e la signora Lucia, invece, si conoscono da più tempo. Tanto da essere entrate in perfetta sintonia. "Ormai io non faccio in tempo a pensare qualcosa, che lei già mi dice esattamente la stessa cosa", ride Lucia, 75 anni e un'energia che si percepisce al volo. Caterina, da sempre impegnata nel volontariato, è arrivata al progetto Saves quasi per caso: "Un'assistente sociale mi parlò di questa iniziativa, non la conoscevo ma mi sembrò una cosa bella. Quando ho incontrato Lucia la prima volta ci studiavamo a vicenda. Ora non sono solo io ad aiutare lei: lei è una inesauribile fonte di consigli per me, oltre ad essere un'ottima cuoca, la sua focaccia è speciale", scherza Caterina. Le mattinate insieme trascorrono tra commissioni ("Lucia è super organizzata, ha sempre qualcosa da fare") e, "quando c'è tempo", qualche momento di relax sul lungomare. "E' nata un'amicizia, un legame come una persona di famiglia", dice Lucia.

L'equipe del progetto Saves con l'assessora Bottalico

Avviato nel gennaio 2023, dopo una precedente fase sperimentale, il progetto Saves conta oggi 247 affidatari (cittadini volontari dai 21 ai 64 anni) e circa trecento beneficiari. Il programma è accompagnato dall’equipe di psicologi, assistenti sociali ed educatori della cooperativa sociale San Giovanni di Dio, con a capo due coordinatori, e si avvale anche di dodici operatori socio-assistenziali (Osa). Al progetto si può aderire candidandosi all'apposito bando della Ripartizione al Welfare (per il quale sono previsti specifici requisiti) o su segnalazione della stessa persona che beneficerà dell'affido. "In ogni caso - spiega Eleonora Lascaro, referente della cooperativa e tra i due coordinatori del progetto - viene seguito un iter ben preciso di valutazione dei requisiti, che prevede anche un colloquio di idoneità, per poi entrare a far parte di un albo al quale attingiamo per gli affidamenti. Gli affidatari possono scegliere quante ore mettere a disposizione settimanalmente, per cui è previsto un minimo contributo mensile". Per i 'social giver' è anche prevista una serie di incontri formativi, a cui si aggiungono poi le diverse attività promosse dalla cooperativa, cui possono partecipare sia affidatari che affidati: "Organizziamo pic nic solidali, uscite al cinema, feste come quella che faremo tra pochi giorni per Pasqua. Promuoviamo questi momenti anche per dare agli affidatari la possibilità di incontrarsi, di confrontarsi fra loro". Ma chi sono i 'cittadini solidali' del progetto Saves? "Non c'è un profilo preciso - racconta Eleonora - Hanno un'età media sui 45 anni, ma abbiamo anche delle persone più giovani. Ci sono professionisti, impiegati, funzionari, casalinghe. In generale sono persone che hanno deciso di mettere a disposizione il proprio tempo. Persone belle".


 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Angela, Caterina e i cittadini solidali in aiuto di anziani e fragili: a Bari l'impegno dei 'social giver' del progetto Saves

BariToday è in caricamento