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Via al piano vaccini per i medici di base: affiancati da infermieri, dal 6 aprile anche a domicilio. Priorità a fragili e disabili

Francesco Pazienza, segretario regionale del Sindacato medici italiani (Smi), commenta positivamente la comunicazione da parte della Regione del Piano Vaccinazione antiCovid: "Finalmente possiamo partire"

“Ci aspettavamo una risposta di questo tipo che finalmente ci mettesse in posizione di tranquillità, anche noi dobbiamo lavorare con tranquillità e se c’è organizzazione sono tranquilli anche i pazienti”. Francesco Pazienza, segretario regionale del Sindacato medici italiani (Smi) e portavoce intersindacale di un’aggregazione di cinque sigle, tra cui Cgil Medici, commenta positivamente la comunicazione da parte della Regione del Piano Vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, nonché l’organizzazione della vaccinazione per soggetti fragili e domiciliari per gli over 80. Una serie di indicazioni operative rivolte alle Asl attese dai medici generici per entrare a pieno regime nella macchina organizzativa delle vaccinazioni antiCovid.

“Finalmente c’è uno spiraglio- aggiunge Pazienza-, si è presa la direzione giusta per un’organizzazione efficiente ed efficace”.

Mentre a Taranto e a Brindisi sono già partiti o lo faranno nei prossimi giorni, il 6 aprile i medici generici inizieranno a somministrare i vaccini antiCovid anche a Bari, secondo l’accordo siglato con la Regione. Ma lo scoglio principale, dopo le indicazioni sull’organizzazione, è rappresentato sempre dalla carenza di dosi. A Taranto per ora sono stati consegnati flaconi di Moderna ma la disponibilità rimane limitata. È comunque il vaccino utilizzabile più facilmente dai medici rispetto a Pfizer perché può essere conservato fuori dal frigorifero apposito anche per diversi giorni, a differenza delle circa sei ore del secondo.

Nelle indicazioni del dipartimento Promozione della salute si Pertanto si legge come dopo la comunicazione dei medici di base della possibilità di poter fare vaccinazioni nel proprio studio i direttori generali delle Asl dovranno comunicare entro il 27 marzo “l’elenco,  suddiviso per distretto Socio sanitario e Comune, dei medici che hanno formalizzato la disponibilità ad effettuare la vaccinazione presso il proprio studio con evidenza di quelli che  hanno individuato la forma associativa e di coloro che hanno manifestato la disponibilità ad effettuare la vaccinazione presso i punti vaccinali Asl”. Nello stesso documento fornito ai medici ci sono in allegato le tipologie di malattie che danno diritto alla precedenza.

Vaccinazioni a domicilio over 80 ed entro il 29 aprile calendario per le persone in assistenza domiciliare

Per avviare il servizio nei confronti dei pazienti ultraottantenni che hanno segnalato al Cup l’esigenza del vaccino a domicilio e l’hanno confermata dopo la richiamata dell’Asl, i distretti Socio sanitari devono mettere a disposizione gli elenchi relativi.  “Sono, in ogni caso, confermate – si legge nel documento - le richieste di vaccinazione domiciliare per gli assistiti con programmi attivi di assistenza domiciliare integrata, di assistenza domiciliare programmata o di assistenza domiciliare oncologica”. Saranno sempre i medici a organizzare agende di settimanali e “a comunicare agli interessati la data e la fascia orario dell’appuntamento utilizzando i recapiti presenti nella richiesta formulata a mezzo servizio Cup”. Entro il 29 aprile tutte le Asl dovranno aver stilato il calendario.

Vaccinazione persone in condizione di “estrema vulnerabilità” e “disabilità grave”

Per la stessa data i medici dovranno invece predisporre le agende e partire con la vaccinazione nel proprio ambulatorio delle persone “estremamente vulnerabili” e “disabili gravi” la cui somministrazione dovrà essere garantita progressivamente, a partire dallo stesso giorno. Ma le persone in condizione di disabilità grave dovranno contattare o far contattare da un proprio familiare o caregiver il proprio medico confermando di aver diritto alla prestazione attraverso il certificato Asl. Allo stesso tempo si legge come “i medici devono acquisire una dichiarazione circa i nominativi dei conviventi/caregiver dei propri assistiti estremamente vulnerabili e di quelli disabili gravi la quale possa essere utilizzata per la vaccinazione presso i rispettivi medici dei conviventi/caregiver”.

Dosi vaccinali residue alle persone in elenco secondo le priorità

“Le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata- si legge ancora nel piano -  qualora non conservabili, possono essere eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l'impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l'ordine di priorità individuato dal menzionato Piano nazionale e successive raccomandazioni”. Non ci saranno quindi liste di riserva dei cosiddetti panchinari come aveva anticipato durante l’inaugurazione dell’hub vaccinale alla Fiera del Levante il direttore dell’Asl di Bari Antonio Sanguedolce.

Infermieri affiancheranno i medici generici

C’è poi un altro punto sul quale si sono imposti i medici di base, quello dell’essere affiancati durante le somministrazioni da un infermiere messo a disposizione dall’Asl. “Era un punto dirimente – spiega ancora Pazienza – perché si tratta comunque di operazioni delicate durante le quali non possiamo essere lasciati soli. Siamo contenti che sia stato inserito nelle indicazioni, è una scelta di buon senso. Noi siamo pronti quindi da tempo, ora che l’organizzazione sarà messa a punto possiamo partire. Andremmo anche spediti –conclude – ma senza dosi a sufficienza sarà difficile”.

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