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Cronaca

Denaro in prestito con oltre il 300% di interesse annuo, 56enne arrestata per usura a Bari

La donna bloccata dalla polizia con l'accusa di usura aggravata e continuata: gli agenti l'hanno fermata dopo l'incontro in un bar fissato per incassare i soldi da una vittima. Secondo le indagini, il denaro sarebbe stato prestato soprattutto a famiglie in difficoltà

L'iniziale somma prestata, di tremila euro, sarebbe lievitata nel giro di pochi mesi alla cifra di novemila: soldi che l'anziana vittima avrebbe dovuto consegnare nel giro di pochi giorni, entro il prossimo venerdì. Di qui l'incontro, fissato nella tarda mattinata di ieri in un bar in zona Libertà. Ma gli agenti della Squadra mobile della Questura di Bari, attraverso un’intercettazione ambientale d’urgenza all'interno del locale, effettuata con provvedimento emesso dalla Procura di Bari, sono riusciti a monitorare l'incontro e il passaggio del denaro. Così è stata fermata una 56enne barese, arrestata in flagranza con l'accusa di usura aggravata e continuata.

Le indagini degli uomini della Squadra mobile sono partite nei primi giorni di dicembre, avviate in seguito a una denuncia contro ignoti presentata in Questura. L'attività investigativa e i successivi approfondimenti, hanno poi portato gli agenti sulle tracce della presunta usuraia, e di alcune persone alle quali la stessa potesse aver prestato denaro. Tra queste l'anziana che, a luglio scorso, avrebbe ricevuto dalla 56enne la somma di tremila euro, poi trasformatasi in novemila, e che ieri mattina, stando a quanto emerso, si sarebbe recata nel bar per consegnare una minima parte (circa 100 euro) della somma pretesa. Le indagini, attualmente in fase preliminare, proseguono però per individuare altre possibili vittime. La traccia seguita dagli investigatori è quella della cosiddetta 'usura di vicinato': l'indagata, residente in un quartiere periferico della città, avrebbe prestato denaro prevalentemente a famiglie bisognose, a persone a lei vicine, trovatesi in improvvise difficoltà economiche.

In questo senso, gli approfondimenti investigativi si concentrano su quanto rinvenuto nell'abitazione della donna, nel corso della perquisizione disposta dalla Procura dopo l'arresto, alla ricerca di ulteriori elementi a sostegno delle ipotesi accusatorie. Oltre alla somma di duemila euro, gli agenti hanno rinvenuto "documentazione contabile relativa a presumibili prestiti usurari", ma anche diverse carte di debito e credito, tra cui carte acquisti per reddito di cittadinanza, intestate a terze persone. Un ultimo aspetto, questo, ritenuto di grande interesse dagli investigatori: l'ipotesi, su cui sono in corso accertamenti, è che possano appartenere a possibili vittime, e possano essere state in qualche modo trattenute "a garanzia dei prestiti". L'arresto è in attesa di convalida da parte dell'Autorità giudiziaria.

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