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25 aprile, polemiche Vendola-Pdl: la Provincia diserta la cerimonia al Sacrario

Il vicepresidente Nuccio Altieri rinuncia alla cerimonia per protesta contro le "dichiarazioni indegne ed oltraggiose del presidente Vendola, che ha definito il Pdl come un nuovo fascismo"

Il presidente Vendola "offende" il Pdl e la Provincia diserta per protesta la cerimonia al Sacrario militare dei Caduti d'Oltremare. E' stato un 25 aprile accompagnato da polemiche quello che è si è celebrato ieri a Bari.

LE DICHIARAZIONI DI VENDOLA - A scatenare le proteste sono state le dichiarazioni fatte da Vendola, che da Milano - dove partecipava al corteo per le celebrazioni della Liberazione - ha ribadito il suo "no" ad un ipotetico governo di larghe intese guidato da Letta, dicendo che fare un governo con il Pdl sarebbe come "se il Cln l'avessimo fatto con i fascisti".

LA REAZIONE DI ALTIERI - Dichiarazioni che hanno suscitato molte polemiche nel centrodestra, e che hanno avuto un'eco anche a Bari. Dove il vicepresidente della Provincia Nuccio Altieri ha deciso di non prendere parte alla cerimonia in programma ieri mattina al Sacrario militare dei caduti d'oltremare per protesta contro le "dichiarazioni indegne ed oltraggiose del presidente Vendola, che ha definito il Pdl come un nuovo fascismo".  

"In una giornata tanto importante e significativa per il nostro Paese - ha spiegato Altieri in una nota - in cui si celebrano i valori dell'unità nazionale, della libertà e della democrazia, non si può accettare, né tollerare da un alto rappresentante delle istituzioni come il presidente della Regione, Nichi Vendola, un attacco tanto indegno quanto becero ad uno dei maggiori partiti politici italiani, il Pdl. Il presidente Vendola in questo giorno tanto nobile ha offeso 10 milioni di italiani che si sentono rappresentati dal Pdl, ha offeso i rappresentati politici ed istituzionali del mio partito, che nulla hanno a che vedere con le 'bande nere', né con regimi anti-democratici su cui irresponsabilmente e strumentalmente Vendola favoleggia". "Oggi Vendola - ha proseguito Altieri - in nome di una perpetua campagna elettorale fondata sull'odio e sulla violenza verbale ha disonorato lo spirito di quei tanti uomini che combatterono per unire e non per dividere e che oggi ricordiamo ed omaggiamo. Non avrei mai potuto depositare una corona d'alloro al fianco del delegato del presidente Vendola, che ancora una volta non ha perso occasione per fare una brutta figura e rovinare questa importante festa". "Da Vendola - ha concluso - dal suo partito, ma anche dal Pd che ha permesso a Sel di sedere in Parlamento, perché altrimenti con il 3% non avrebbe nemmeno avuto rappresentanti alla Camera ed al Senato, dieci milioni di italiani attendono formali scuse e un sincero pentimento per avere pericolosamente, ancora una volta, sobillato l'odio e la divisione invece che la condivisione e il senso di responsabilità".

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