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Accoglienza immigrati: definito il piano di emergenza regionale

Le linee-guida del piano regionale per la gestione dell'emergenza profughi sono state concordate oggi in un incontro presso l'assessorato regionale alla Protezione civile. Il progetto sarà presentato lunedì

Sono stati stabiliti questa mattina a Bari, presso la sede dell’assessorato regionale alla Protezione civile, i criteri di definizione del Piano di emergenza della Regione Puglia relativo all’accoglienza degli immigrati, che sarà presentato lunedì, alla luce della Cabina di regia che si è svolta a Palazzo Chigi a seguito della quale è stato siglato l’accordo con le Regioni.
 
All'incontro hanno partecipato l’assessore regionale alla Protezione civile,Fabiano Amati, gli assessori regionali alle Politiche di inclusione dei migranti e ai Servizi sociali, Nicola Fratoianni ed Elena Gentile, i funzionari dei relativi assessorati e i rappresentanti della Direzione regionale della Caritas.

Punto di partenza per la definizione delle linee-guida  è stato il contenuto dell'accordo siglato a inizio settimana tra Regioni e governo nazionale: passaggio del coordinamento dell’emergenza al Dipartimento di Protezione civile; applicazione dell’articolo 20 del testo sull’immigrazione;  modello di distribuzione degli arrivi “ a basso impatto”.

In base a quest'ultima decisione si prevede l'arrivo in Puglia di 3.500 immigrati, che saranno trasferiti a scaglioni sulla base del totale degli arrivi a livello nazionale.
L’assessore Gentile si è impegnata ed eseguire una puntuale ricognizione sulle strutture alternative di accoglienza regionali, che potrebbero essere utili per ospitare anche interi nuclei familiari, oltre la disponibilità -già verificata- di 130 posti per minori non accompagnati.

“Siamo nelle condizioni di poter dire che la Puglia – ha dichiarato l’assessore Amati – può reperire con semplicità strutture idonee all’accoglienza degli immigrati. Stiamo definendo un Piano di accoglienza e d’emergenza che prevede la distribuzione degli arrivi nei comuni con più di 12.000 abitanti, fermo restando che proposte spontanee di disponibilità provenienti da realtà con un numero inferiore di abitanti saranno prese in considerazione. Il costo orientativo totale è di 30 milioni euro per un periodo di sei mesi e sarà completamente a carico del Governo nazionale, che sta per prevederlo nel fondo di Protezione civile".

Intanto l'assessorato regionale alla Protezione civile sta provvedendo in queste ore ad inviare una lettera a tutti i sindaci dei comuni interessati, in modo da sapere nel più breve tempo possibile quali e quante siano le strutture eventualmente disponibili, da sottoporre a tutte le verifiche da parte del Genio civile regionale. Interpellata anche la Caritas, che ha eseguito una prima verifica dei centri di accoglienza disponibili.

"Riteniamo -ha concluso l'assessore Amati- che il principio di distribuzione diffusa su tutto il territorio nazionale sia positivo da un lato per garantire i termini di una giusta accoglienza e dall’altro per scatenare una gara di solidarietà tipicamente pugliese, che scatta quando si evita l’aggressione alla sicurezza e alla tranquillità dei cittadini”.



 

 

 

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