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Entrate fiscali ridotte e spese covid, invariata la Tari: il Comune di Bari approva il bilancio di previsione 2020-2022

Tra le principali novità, per quanto riguarda l'Imu, la previsione di gettito per il triennio è sostanzialmente pari alla somma delle previsioni 2019 "assicurando - spiega il Comune - parità di pressione fiscale rispetto agli esercizi precedenti con l'eccezione del 2020"

il Consiglio comunale di Bari, nel corso di una nuova seduta a distanza, ha approvato il bilancio di previsione 2020-2022 che prevede anche una conferma della Tari agli stessi valori dello scorso anno. Un bilancio inevitabilmente condizionato dall'epidemia covid che ha ritardato di qualche mese l'approvazione e modificato le entrate e le uscite tra previsioni di minori incassi e più spese. 

“Possiamo definire questo documento di previsione un vero e proprio bilancio di “emergenza Covid” - spiega l’assessore al ramo Alessandro D’Adamo -, perché in una situazione di emergenza mondiale, come quella vissuta e di cui ci apprestiamo ancora a vivere gli strascichi, non potevamo far altro che dedicare tutti i nostri sforzi alla determinazione di un documento che da un lato puntasse a sostenere la spesa corrente e i servizi alla collettività, dall’altro a individuare tutti quei provvedimenti e adempimenti normativi che ci consentissero di sostenere le imprese e le attività che hanno subito, forse per la prima volta nella loro storia di impresa, un periodo di chiusura forzata così lungo. Per fortuna, grazie alla solidità del bilancio comunale maturata negli anni passati e al lavoro profuso in tutte le sedi istituzionali da parte dell’Anci, il Governo si è impegnato a sostenere gli enti locali con una serie di trasferimenti che ci hanno permesso di far fronte alle minori entrate e a tutti gli adempimenti che abbiamo dovuto affrontare per la salvaguardia e la gestione di alcuni servizi comunali (sanificazione, Dpi, adeguamento scuole), oltre che di rimodulare la spesa riservata ad alcune categorie che hanno affrontato più difficoltà nei mesi dell’emergenza, quindi negozi, famiglie, operatori culturali e strutture scolastiche”.

Tra le principali novità, per quanto riguarda l'Imu, la previsione di gettito per il triennio 2020/2022 è sostanzialmente pari alla somma delle previsioni 2019 "assicurando - spiega il Comune - parità di pressione fiscale rispetto agli esercizi precedenti, con la sola eccezione del 2020 per il quale la previsione risulta prudenzialmente ridotta in misura pari al ragionevole e prevedibile calo di riscossioni conseguenti all’emergenza da COVID-19, ovvero meno 4.6 milioni e meno 1 milione di addizionale Irpef.

Per la tassa sui rifiuti, la Tari, le tariffe 2020 sono confermate nelle stessa misura stabilita per il 2019. Il Comune si è avvalso della norma che ha consentito agli Enti di approvare anche per l’anno 2020 le stesse tariffe del Tributo comunale sui rifiuti come applicate per l’anno 2019, con l’introduzione di ulteriori riduzioni di natura regolamentare da concedersi, esclusivamente per l’annualità 2020, alle attività economiche danneggiate dall’emergenza da COVID-19 in misura pari al 25% (3/12) della TARI dovuta per l’anno 2020, la cui copertura è assicurata dal civico bilancio attraverso il ricorso alle risorse derivanti dalla fiscalità generale del Comune, da individuarsi nell’ambito dei fondi assegnati dal Governo al Comune di Bari a titolo di ristoro per le minori entrate introitate nel periodo di lockdown (complessivamente circa 14,5 milioni).

Sempre per quanto riguarda la TARI, sono state introdotte agevolazioni per l’impiantistica sportiva comunale, anche al fine di promuovere l’affidamento in concessione a soggetti privati della gestione degli impianti sportivi di proprietà comunale, prevedendo il trasferimento degli oneri di manutenzione a carico dei concessionari  Per il quinto anno consecutivo, per il finanziamento dei principali lavori pubblici sul territorio cittadino, il Comune ricorrerà unicamente con risorse dell’ente costituite prevalentemente dai proventi delle concessioni edilizie, dai ricavi di alienazione e dalla devoluzione di mutui già concessi in esercizi precedenti e non interamente utilizzati, nonché dai numerosi trasferimenti da parte di altre pubbliche amministrazioni. Nessuna riduzione per le somme destinate ai Municipi e assegnazioni doppie per Sport e Cultura degli enti decentrati. 

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