rotate-mobile
Politica

Civati: “Boccia, anche se fossimo minoranza, ci devi ascoltare”

Il deputato brianzolo insieme e ad Antonio Decaro al Galleria in vista del congresso: "Di solito c'è chi si candida solo se sicuro di vincere. Magari questa volta può andare in maniera diversa"

Erano seduti dietro un banco di scuola con taccuino e penna al seguito. Obiettivo: dare una svolta definitiva al Partito democratico. Ieri pomeriggio, Antonio Decaro e Pippo Civati sono arrivati al multicinema Galleria con la voglia di lanciarsi verso quello che sarà la prossima tappa decisiva per il Pd:  il congresso. In platea presente anche il sindaco Michele Emiliano, che ha preso la parola sottolineando come voglia mettersi a totale disposizione del partito in questa particolare fase: "Ho avuto tanto da chi sta in questa sala e ora vorrei provare ad offrire la mia disponibilità. Per anni chi gestiva il partito ha parlato come se fosse infallibile, mentre quello che è sotto i nostri occhi racconta un’altra storia”: “Oggi come oggi – ha concluso il sindaco - occorre incoraggiare chi decide di applicare coerenza tra ciò che dice e ciò che fa”. Presente anche una delegazione di OccupyPd di Bari, che ha rimarcato la grande voglia di cambiamento presente in una parte consistente di partito, che non ne può più di rendite di posizione e dell'uso delle tessere come unico strumento di  decisione.

Dobbiamo davvero puntare al ricambio generazionale – ha commentato Decaro - . Quando parlo di giovani non mi riferisco a me che ho già 42 anni, ma a quanti viaggiano intorno a 25 anni e che devono trovare uno spazio da protagonisti all’interno del partito”. Civati ha poi deciso di rimarcare l’assenza di un valore essenziale nella vita di un partito: la lealtà.  “Quello di cui oggi soffre il Pd è il venire meno della fiducia di molti dei suoi militanti e simpatizzanti. Le minoranze devono essere ascoltate e il partito deve assumere il ricambio generazionale come una opportunità”.  “Per Francesco Boccia – ha continuato Civati – noi rappresentiamo lo 0,01% del partito. Anche se fosse mi domando: e allora? Se non ascolti le minoranze non hai capito niente. Di solito c'è chi si candida ai congressi solo se sicuro di vincere. Magari questa volta può andare in maniera diversa".
A chi inquadra Civati come l’ala sinistra del Pd, il diretto interessato risponde: “Noi stiamo nel cuore del PD, dobbiamo tornare a parlare ai precari, agli imprenditori, agli amministratori che faticano a trovare risorse per garantire servizi. Dobbiamo stare tra la gente e recuperare il nostro popolo offrendo loro soluzioni”.

Un affondo anche sulla riduzione degli stipendi dei parlamentari: “Io sarei anche disponibile a ridurmi del  30% dello stipendio. Allo stesso tempo penso che dovremmo restituire  la differenza tra quanto speso in campagna elettorale e quanto percepito all’inizio: quei soldi vanno restituiti allo Stato”.
Per costruire un partito diverso, ha concluso il deputato brianzolo, occorre che il Pd la smetta con l’ambiguità e dia risposte certe. “Abbiamo bisogno dello sforzo di tutti, di un partito che non mortifichi l’impegno dei propri militanti e che coraggiosamente cerca di costruirne uno migliore, rifuggendo dall’antipolitica”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Civati: “Boccia, anche se fossimo minoranza, ci devi ascoltare”

BariToday è in caricamento