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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Question Time e aula quasi deserta, l'idea per evitare sedute a vuoto: "Inglobarli nel consigli ordinari"

Solo 12 presenti ieri e numero legale raggiunto in seconda convocazione. La proposta avanzata dal consigliere Di Rella potrebbe essere discussa nelle prossime settimane dai capigruppo

Una prima convocazione a vuoto e una seconda con solo 12 presenti, il numero minimo legale per avviare la seduta: l'ultimo Consiglio comunale di Bari dedicato al Question Time, svoltosi ieri, ha innescato alcune polemiche politiche sull'opportunità di svolgere questo tipo di incontri, spesso disertati dalla gran parte dei rappresentanti (di maggioranza e opposizione) che siedono in aula Dalfino.

Eppure si tratta di un tipo di seduta che, per sua natura, rappresenta un contatto 'ravvicinato' tra i problemi dei cittadini e l'amministrazione, che viene a sua informata in un contesto ufficiale e chiamata a rispondere dagli stessi consiglieri comunali. Ieri, però, oltre alle segnalazioni, vi è stato un botta e risposta tra l'opposizione e il sindaco Antonio Decaro, punzecchiato dal consigliere di Fratelli d'Italia Michele Picaro: "Ha a disposizione - ha detto in aula - una maggioranza bulgara e mi sembra una mancanza di rispetto non sensibilizzare i suoi consiglieri per garantire il numero legale".

Il primo cittadino ha replicato in modo diretto: "In aula siete due del centrodestra e un consigliere comunale del M5S (in quel momento c'era la consigliera Simone poi raggiunta dal collega Delle Fontane, ndr). Il numero legale lo stiamo assicurando noi del centrosinistra. Non si può pensare di attaccare l'amministrazione e pensare che si debba restare zitti".

Scambio a parte, in aula è arrivata una proposta per 'risolvere' il caso dei Question Time. Ad avanzarla, il consigliere Pasquale Di Rella: "C'è, effettivamente, - ha detto - un calo fisiologico di attenzione nella seconda parte della consiliatura. Bisognerebbe valutare l'opportunità di una modifica del regolamento attraverso il ritorno alla ora delle comunicazioni che veniva tenuta durante i Consigli ordinari. In questo modo - aggiunge - garantirebbe una parte del tempo a inizio seduta con una maggiore presenza di consiglieri, per poi continuare con le proposte di deliberazione".

L'idea di assorbire le 'Domande e risposte' nelle sedute principali ha trovato riscontri dal presidente del Consiglio comunale, Michelangelo Cavone: "I Question Time nascono per non appesantire i Consigli, anche perchè il limite di un'ora sarebbe difficilmente attuabile e per dare massima visibilità ai singoli consiglieri con un appuntamento esclusivamente dedicato". In ogni caso, conferma Cavone, se ne discuterà nelle prossime settimane tra i capigruppo in conferenza. Se vi sarà un accordo, il Question time sarà inglobato, secondo termini da definire, nei Consigli ordinari, con un possibile risparmio per le casse comunali visto il possibile 'taglio' delle sedute. Basterà per aumentarne l'efficacia tra i consiglieri?

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