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Sel, nelle liste alternanza di genere saltata. E i malumori continuano

Donne solo in terza fila sia alla Camera che al Senato. Franco Colizzi scrive un esposto agli organi di controllo del partito sollevando dubbi sulla effettiva regolarità delle primarie

Dopo lo svolgimento delle primarie, Sinistra ecologia e libertà (Sel) ha diramato le liste elettorali per le Politiche del prossimo febbraio. Già la scelta dello svolgimento delle primarie su base regionale aveva scatenato non poche polemiche tra i vertici del partito guidato da Nichi Vendola e buona parte delle sue articolazioni provinciali. Oggi è la strutturazione delle liste a non passare  inosservata. A tenere banco questa volta è l’alternanza di genere che non ci sarà né alla Camera né al Senato. A Palazzo Madama dopo il capolista Dario Stefàno, uscito trionfante dalle primarie, ci sarà il rettore dell’ateneo foggiano Giulio Volpe, mentre in terza fila appare la prima donna: Francesca Abbrescia, sindacalista Cgil e moglie del consigliere regionale Losappio. Alla Camera, invece, dopo Vendola spazio alla sua longa manus Nicola Fratoianni che precede la segretaria regionale Annalisa Pannarale. Fuori dai giochi il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, che non è riuscito a superare la mannaia dei gazebo su scala regionale. Il problema della mancata alternanza di genere in capo alla lista non ha fatto mancare polemiche all’interno del partito, già in subbuglio per le modalità scelte dai vertici per lo svolgimento delle primarie. In provincia i mal di pancia iniziano a rivelarsi e l’aria che circonda alcuni circoli non è delle migliori. Da Vendola, si commenta, ci si attendeva una composizione delle liste meno incentrata sui fedelissimi e più orientata al cambiamento. A differenza del Pd, dove si è assistito a sconfitte per certi versi inaspettate (vedi il caso di Alessandro Emiliano o dell’uscente Cinzia Capano, ndr), in Sel i risultati sono apparsi in linea con le previsioni.

Intanto a Brindisi Franco Colizzi, candidato di Sel alle primarie, ha preso carta e penna ed ha scritto un esposto agli organi di controllo del partito sollevando dubbi sulla effettiva regolarità della competizione. Da Roma, invece, è la giornalista Giuliana Sgrena, candidata alle primarie nel collegio laziale, a parlare di “ingenuità”: “Pensavo  - riferisce sulle colonne di Globalist – che, nonostante i 23 candidati garantiti dal listino, sottoporsi alle primarie fosse una sfida da accettare, ma da subito ho capito che c'era chi giocava d'anticipo, in Sel non si aspetta l'accettazione della candidatura dagli organismi dirigenti, si anticipa l'uscita pubblica” salvo poi evitare di smentire "per apparire un partito senza controllo".  Insomma non un bel preludio in vista delle Politiche di febbraio.

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