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Domenica, 28 Aprile 2024
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Emiliano e il racconto su Decaro minacciato, Calderoli: "Con la mafia non si tratta mai"

Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie: "Mi sarei aspettato che l'allora assessore Decaro, oggetto di intimidazioni, si rivolgesse immediatamente alle autorità proposte, per cui o alla magistratura o alla Polizia Giudiziaria"

"Io mi sarei aspettato che l'allora assessore Decaro, oggetto di minacce e intimidazioni, con una pistola puntata alla schiena stando a Emiliano, si rivolgesse immediatamente alle autorità proposte, per cui o alla magistratura o alla Polizia Giudiziaria". Sono queste le parole, pubblicate in post sulla sua pagina facebook, con cui il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, commenta l'episodio raccontato ieri sul palco della manifestazione 'Giù le mani da Bari' dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

"L'assessore allora ha ritenuto invece di rivolgersi al suo sindaco e non si capisce se lo fece in quanto suo 'superiore' o perché ex procuratore della Dia, ancora meno comprensibile è perché il suo sindaco, da ex magistrato, non abbia ritenuto opportuno rivolgersi agli ex colleghi della Procura o alla Polizia giudiziaria e abbia preferito rivolgersi alla sorella, seppure incensurata, di un boss condannato all'ergastolo, a capo di un clan sommerso da condanne da 350 anni di reclusione per omicidi e spaccio di droga tra i vari reati commessi - sottolinea il senatore della Lega - La sorella sarà anche stata incensurata, ma a detta di Emiliano questo 'affido' ha fatto sì che l'assessore Decaro poi non fosse più minacciato e quindi il progetto Ztl a Bari venisse realizzato: per cui, a mio parere, questa trattativa è andata a buon fine. Quello che mi spiace in tutta questa vicenda che soggetti rappresentativi di enti costitutivi della Repubblica non abbiano scelto di rivolgersi ad altri soggetti costitutivi, come lo Stato, ma abbiano preferito trattare con singoli cittadini, per carità degli incensurati, ma pur sempre parenti di esponenti della criminalità organizzata condannati all'ergastolo. Un qualunque altro sindaco o assessore, per perorare una giusta causa, un'analoga Ztl per fare un esempio analogo, ora dovrebbe rivolgersi in Procura o andare in privato da persone incensurate, ma vicine al boss locale?".

"Finora non ho voluto occuparmi delle vicende della Città metropolitana di Bari, e neanche commentarle, perché le sta seguendo in maniera impeccabile il ministro deputato a farlo, Matteo Piantedosi - spiega Calderoli - Lo faccio oggi perché ieri durante la manifestazione a sostegno del sindaco, Decaro, si è allargato il perimetro anche in un ambito regionale alla luce delle parole del governatore pugliese Emiliano. Per anni abbiamo vissuto la vicenda della trattativa Stato-mafia e i relativi lunghissimi processi e oggi mi domando: cosa cambia in questo caso? Direi nulla, sono cambiati scenari e protagonisti, ma al posto dello Stato ci sono comunque soggetti costitutivi della Repubblica come il Comune e la città metropolitana di Bari, al posto della mafia siciliana c'è quella pugliese, mancano le stragi ma abbiamo le dichiarazioni di un ex sindaco che oggi è il Governatore di quella Regione".

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