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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Elezioni comunali, Manila Gorio racconta la discesa in campo: "So che i baresi sapranno andare oltre l'apparenza e guardare ai contenuti"

La candidata alla fascia di sindaco, il secondo nome al momento svelato per la corsa a Palazzo di città, ci racconta della sua candidatura: "Alle scorse amministrative stata 'corteggiata' da esponenti dei vari schieramenti"

Dalla televisione alla politica, il salto per Manila Gorio, conduttrice transgender, è meno complesso di quanto si possa pensare, nonostante l'annuncio della sua candidatura a sindaco di Bari per le Amministrative 2024 abbia sorpreso più di una persona. Eppure, come ricorda lei stessa a Baritoday, è solo il prosieguo di un confronto continuo con i cittadini e con l'amministrazione che ormai da anni tiene nel salotto del suo programma, 'Il punto', dell'emittente Antenna Sud. "Ma ci sono ancora tante storie quotidiane difficili - spiega - che naturalmente non posso seguire, da qui la scelta di impegnarmi in prima persona, entrando direttamente dalla porta principale dei palazzi del potere.

Prima esperienza in politica e subito punta alla fascia tricolore. Non è una sfida che spaventa?

Tutto è partito dalle scorse elezioni, mi hanno 'corteggiata' diversi esponenti sia di destra che di sinistra, affinché entrassi nelle liste. Poi c'è il programma, dove frequentando i politici ho scoperto che è un tema che mi appassiona e voglio aiutare più persone possibile. D'altronde la gente è stanca di questa politica.

In che senso?

Sempre le stesse facce, che magari promettono qualcosa e alla fine non la mantengono. E i baresi se ne ricordano poi. Io invece ho proposto un profilo diverso, con una squadra di professionisti provenienti dalla società civile. Persone che hanno la mia stessa passione.

Potrebbe essere la prima transgender a guidare un'amministrazione politica. Di certo è una novità

Certo. Quando l'ho annunciato ci sono state polemiche perché in provincia di Pavia è stato eletto un sindaco trans, ma bisogna specifica che si tratta di una donna divenuta uomo, ovvero un Ftm (female to male, nd), io invece sono un Ftm (da donna a uomo, female to male). Avere una donna forte al potere, in una politica composta all'80 per cento da uomini, di certo è un segnale, come l'hanno dato Giorgia Meloni ed Elly Schlein con la loro elezioni.

Cita due profili molto diversi. In cosa le sono accomunate?

Parlando di Giorgia Meloni, naturalmente si potrebbe pensare che non ci sia niente di più lontano da me, viste le sue idee politiche. Invece mi ha sorpreso la sua disponibilità, perché ha accettato nel periodo delle elezioni di venire nel mio programma e tenere un confronto. Elly Schlein invece ha sempre difeso i diritti della comunità Lgbtqi+ come da sempre faccio anche come presidente nazionale dell'Anti, Associazione nazionale transgender italiani.

Essere trans in queste elezioni baresi può essere un ostacolo?

Onestamente credo di no, perché quando mi sono confrontata con le persone, ho visto che le richieste erano quasi sempre sui contenuti, non denigratorie. Io credo che i baresi siano intelligenti e non si fermino all'apparenza, almeno la maggior parte di loro. Io porterò contenuti e questo sono certa che pagherà in cabina elettorale. Hanno l'occasione di dare un segnale forte non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, perché ormai il paragone transessuale=escort che un tempo era l'errata convinzione comune io credo che sia stato superato. Naturalmente spero di avere il supporto anche delle associazioni Lgbtqi+ sul territorio, per proseguire un dialogo.

Allora parliamo di contenuti. Su cosa punterebbe l'amministrazione Gorio? In quasi 10 anni Decaro ha cambiato molto.

Rispetto molto il sindaco, ma credo ci siano dei punti su cui si sarebbe potuto fare molto di più. Pensiamo al verde ad esempio, con tanti alberi che vengono abbattuti per far posto alle future opere. Il verde, i parchi urbani, in questa città mancano, soprattutto nelle periferie. Io porto l'esempio di Milano, dove ogni quartiere ha tantissimi spazi verdi. Bari non è una città green, non a caso io sono scappata in provincia per trovare la tranquillità tra il verde. Proprio i bisogni delle periferie, poi, saranno al centro della mia agenda, perché Bari non è solo il centro e il lungomare. 

Però il centro e il lungomare ci hanno reso una città turistica conosciuta in tutto il mondo

Anche qui si può fare di più. Penso alla zona della Costa sud, ora ancora abbandonata a se stessa, nonostante un patrimonio paesaggistico importante. Il turista viene a Bari solo per qualche ora e poi va via, raggiungendo magari Polignano che ha un appeal ben diverso. Bisogna valorizzare i nostri paesaggi, creando non solo un indotto lavorativo ma anche proposte per i giovani. I giovani a Bari non ritrovano la movida di qualche anno fa, anche per colpa delle restrizioni volute dall'amministrazione. E lo stesso accade per le opportunità lavorative. Non sapete quanti ragazzi sento scappare da Bari perché qui non hanno aiuti per costruire le loro imprese.

E la cultura?

Con la riapertura del Kursaal Santa Lucia e del Piccinni abbiamo dato grande lustro alla città, ma anche qui penso si possa fare di più. Magari costruendo delle rassegne che siano identitarie e non appuntamenti sporadici. Tolto il Bif&st, ce ne sono poche così. Anche qui posso riportare l'esempio di Polignano, che a partire da una comunità molto più piccola, ospita il Libro Possibile, con ospiti di stampo nazionale non solo in campo letterario. Serve un'offerta migliore, che punti anche ai giovani, oggi ancora troppo attenti ai social.

Tutti aspetti che di certo saranno protagonisti in campagna elettorale. A proposito, la politica non ha ancora presentato i loro volti, c'è un* sfidante in particolare che le piacerebbe ritrovarsi contro alle urne?

Un profilo femminile, magari forte come quello di Loredana Capone.

Sfortunatamente non è barese 

Lo so, e non credo ci siano altre donne della politica che abbiano la stessa grinta, il carisma o la preparazione per succedere degnamente a Decaro. Sento molto parlare degli assessori attuali - Palone, Romano e Bottalico - ma anche di esponenti uomini uomini della politica nazionale come il viceministro Sisto o il senatore Melchiorre. Nessuno di loro credo che sia il profilo giusto. E so di poterlo essere, perché di fianco alle capacità comunicative porto i contenuti, contro i pregiudizi, a favore delle periferie che sarebbero dovute rinascere, contro il provincialismo nel turismo. Sono certa che i baresi sapranno andare oltre alle apparenze e darmi una possibilità.

E se arrivassero invece proposte di cordate dagli altri partiti?

Anche per me quello che conta sono i contenuti, non lo stemma. Al momento sono concentrata su una corsa da sola, poi se ci dovesse essere convergenza sui temi si vedrà. Bisogna pensare a quello che è il meglio per la città.

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