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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Dune costiere in concessione ai privati, la Puglia fa marcia indietro: abrogata la legge

L'emendamento per l'abrogazione approvato ieri dal Consiglio regionale, che ha anche deciso l'istituzione della 'Giornata regionale della Costa'. La soddisfazione dell'assessora all'Ambiente Maraschio: "Passo indietro sempre auspicato, dune sistema delicatissimo da non toccare"

Il Consiglio regionale della Puglia ha abrogato ieri la norma che inseriva le aree di cordoni dunari tra quelle da poter affidare in concessione ai privati. L'emendamento per l'abrogazione (primo firmatario il pentastellato Cristian Casili) è stato approvato con 18 voti a favore e 17 contrari.

La norma abrogata era inserita nell’articolo 66 della legge regionale 32 del 2022, che inseriva le aree di cordoni dunari tra quelle "che possono essere assentite in concessione allo scopo di realizzare gli interventi consentiti dall’articolo 56 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia".

Parere contrario all'emendamento era stato espresso dall'assessore al demanio, Raffaele Piemontese, il quale ha voluto chiarire che "la norma era stata pensata non per agevolare i concessionari, che comunque su quelle dune non possono fare nulla se non passerelle leggere, ma responsabilizzarli a favore di un bene pubblico come minima contropartita agli utili ottenuti dalla concessione".

Si dichiara invece soddisfatta l'assessora all'Ambiente, Anna Grazia Maraschio. "Ho sempre affermato che bisognava tornare indietro sulla legge che affidava le dune in concessione ai privati. Sono quindi felice che oggi la norma sia stata abrogata e che questo sia avvenuto lo stesso giorno in cui il consiglio ha istituito la giornata regionale della costa, la cui delibera di giunta porta la mia firma insieme a quella del collega Piemontese. Un passo indietro, quello sulle dune, che ho sempre auspicato. Le dune sono un sistema delicatissimo che non va toccato. Sopratutto il pubblico non può derogare e lasciare nelle mani dei privati segmenti così delicati, beni così fragili che sono patrimonio della collettività. L'impegno del mio assessorato è costante sulla tutela di questi habitat, recentemente abbiamo stanziato 900mila agli enti parco per il mantenimento o il ripristino di habitat e specie legate all'ambiente costiero, acquatico interno e dune. Anche sulla nuova programmazione delle risorse disponibili Fesr (che ammontano a 25 milioni) sarranno previsti fondi per la consevazione delle dune in quanto habitat sensibili".

"Una questione su cui si è a lungo dibattuto nei mesi scorsi e su cui ci eravamo impegnati ad intervenire per tutelare le nostre coste", ha dichiarato il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili. "Sul tema della tutela dei cordoni dunari - spiega Casili - si è espressa anche ANCI, che come detto oggi dall’assessore Piemontese ha chiesto alla Regione l’istituzione di una cabina di regia dei Comuni interessati. Crediamo fermamente nel ruolo dei Comuni, tanto che il consigliere Galante sottoscrittore oggi dell’emendamento, aveva fatto inserire in quel bilancio un articolo per prevedere un contributo per le amministrazioni comunali per realizzare interventi di tutela dei cordoni stessi, così da contrastare i processi erosivi e favorire la conservazione degli habitat naturali presenti. La politica e le Istituzioni non devono mai fuggire dalle loro responsabilità, e approvare oggi questo emendamento è ancora più importante perché abbiamo istituito la giornata regionale della costa. Oggi abbiamo fatto un’operazione di tutela delle coste, non lasciando però da soli i privati. La ricerca ha dimostrato quanto sia importante adottare metodi tecnico-scientifici di rinaturalizzazione e di alimentazione delle nostre dune. I cordoni dunari rappresentano per la Puglia il principale bene paesaggistico eco-sistemico da assoggettare a tutela e da conservare: un patrimonio paesaggistico-ambientale d’inestimabile valore di cui prendersi cura. Sarebbe meraviglioso iniziare anche in Puglia una progettazione che preveda la rinaturalizzazione di questi delicatissimi pedoambienti con la messa a dimora di specie come il ginepro coccolone e in genere di flora altamente specializzata che ricopre un ruolo ecologico di fondamentale importanza per l’ecosistema dunale, queste si che sarebbero azioni efficaci per alimentare i sistemi dunari. Invertire la rotta sul depauperamento delle dune costiere è per per prima cosa una questione culturale"

Soddisfazione è stata espressa anche dall'Ordine dei geologi di Puglia. "Per noi geologi - commenta in una nota la presidente Giovanna Amedei - è un importante successo visto che sin da subito abbiamo manifestato il nostro dissenso, insieme all'università di Bari - facoltà di Geologia. Forse si era tralasciato che quasi tutte le aree a depositi eolici, le “nostre” dune e i “nostri” cordoni dunali sono ricchi di macchia mediterranea, di associazioni floro-vegetazionali ed animali protetti. Oggi, più che distruggere, abbiamo bisogno di conoscere prima, proteggere e rivalutare poi un patrimonio paesaggistico, geologico, geomorfologico ed ecologico essenziale e vitale quali le dune e i cordoni dunali".

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