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Le pagelle di Bari-Carpi: Wolski etereo, sorpresa Gomelt

Biancorossi sterili in attacco: Caputo e Galano a secco. Difesa in affanno contro i velocisti del Carpi. Buono l'esordio di Gomelt

Il Bari esce sconfitto anche dal confronto con il Carpi. I galletti hanno di che recriminare per via del fallo sull'azione che ha dato il via al gol degli ospiti e per il gol fantasma non concesso a Caputo, ma ancora una volta hanno combinato poco davanti. Di seguito i giudizi.

Donnarumma 6: Salva il Bari in avvio di gara ma riesce solo a smanacciare sul colpo sotto di Mbakogu che decide l'incontro nella ripresa.

Camporese 6: Il migliore della retroguardia barese, concentrato e grintoso al punto giusto. In crescita.

Contini 5,5: Non può nulla contro la velocità del lesto Mbakogu.

Ligi 5,5: In grossa difficoltà contro i veloci attaccanti del Carpi.

Sabelli 5,5: In affanno da qualche partita, con l'ingenuo tocco di mano lascia in 10 i suoi nel momento più difficile.

Romizi 6: Il migliore del Bari soprattutto nel primo tempo. Sull'azione del gol degli ospiti subisce fallo e si fa male. Dal 54' Gomelt 6: Nota positiva della partita: il croato all'esordio non sente la pressione e disputa una buona partita. Da tenere d'occhio per il futuro.

Donati 5,5: Disputa una partita ordinata e di sostanza ma da un uomo della sua caratura ci si aspetta qualcosa in più.

Filippini 5,5: Esordio dal 1' per il laziale: schierato in un ruolo non suo, si disimpegna meglio in fase difensiva mentre latita in attacco. Dal 78' De Luca: sv

Wolski 5: Nicola gli dà la chance di giocare dall'inizio ma il polacco si trasforma rapidamente nell'uomo invisibile. Dal 56' Stoian 5: Esce un fantasma per far posto a un ectoplasma.

Galano 5,5: Qualche spunto in più rispetto alla scorsa partita ma anche da lui ci si aspetta qualche invenzione in più.

Caputo 5: Si vede negare la gioia del gol dalla terna arbitrale ma va detto anche che nel complesso della gara non è quasi mai pericoloso.

Nicola 5,5: L'approccio olistico del mister piemontese non è ancora stato pienamente assimilato da una squadra, che però va sottolineato, è stata costruita in maniera quasi priva di logica. Paga l'assenza di una prima punta e la fragilità difensiva. Se non altro non è la squadra rinunciataria vista prima del suo avvento.

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