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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Bari, Ménez la scintilla che può accendere il mercato biancorosso

Il francese ex Roma, Paris Saint-Germain e Milan sarà presto un nuovo calciatore dei Galletti raggiungendo il resto della squadra in ritiro a Roccaraso. Nonostante i 36 anni il suo innesto può ridare vitalità una squadra che ha perso certezze dopo l'11 giugno

Il mancato approdo in Serie A dopo la finale play-off di ritorno persa contro il Cagliari lo scorso 11 giugno è stato un boccone amarissimo da mandare giù per il Bari e i suoi tifosi. 

Dopo quella dolorosa sconfitta, il club biancorosso è rimasto in silenzio più di un mese, riprendendo le comunicazioni solo lo scorso 13 luglio, con una conferenza stampa organizzata prima della partenza della squadra per il ritiro di Roccaraso. 

Nel frattempo molti dei protagonisti della cavalcata che ha portato i Galletti a soli 120" dalla massima serie hanno lasciato il Bari perché i loro contratti sono scaduti e non sono stati rinnovati o per fine prestito. In particolare gli addii di Benedetti, Folorunsho, Esposito (tutti per fine prestito) e Antenucci (che ha preferito non rinnovare per tornare a essere protagonista con la Spal in Serie C), in concomitanza con il silenzio della proprietà, hanno avuto l'effetto di inquietare la piazza biancorossa, ancora scottata dall'esito beffardo della stagione, gettando ombre sul futuro a breve termine. 

La macchina dei De Laurentiis, guidata dal direttore sportivo Ciro Polito (seppur con qualche giorno di ritardo rispetto ai competitor) si è messa in moto e alla corte di mister Mignani sono arrivati due 2003, Filippo Faggi e Marco Nasti, due innesti volti a rinverdire l'organico, ma ancora con poca esperienza. Il ds biancorosso, allora, si è catapultato su Jérémy Ménez, elemento che potrebbe restituire al Bari ciò che ha perso in particolare dopo che Antenucci ha scelto di non rinnovare. L'estroso calciatore francese, 36 anni compiuti lo scorso 7 maggio, proviene da tre stagioni vissute nel campionato cadetto con la maglia della Reggina concluse con 67 partite e 13 reti. Fu l'acquisto simbolo degli amaranto nella stagione del ritorno in B nel 2020. 

Talento irrequieto e giramondo

Agli appassionati di calcio il nome di Jérémy Ménez non suonerà affatto sconosciuto. Il classe '87 originario di Longjumeau, sobborgo alle porte di Parigi, fu portato in Italia dalla Roma nel 2008 quando aveva 21 anni, dopo essersi messo in luce nella massima serie transalpina con le maglie di Sochaux e soprattutto Monaco. Dopo tre anni senza vincere alcun trofeo nella Capitale, tornò in Francia firmando con il Paris Saint-Germain, il club che tifava da ragazzino, con cui ha vinto 2 Ligue 1, oltre a Coppa di Lega e una Supercoppa Francese. Per Ménez l'esperienza all'ombra della Tour Eiffel giunse al termine nel 2014, quando il Milan gli riaprì le porte della Serie A. 

A Milano, dopo una prima annata positiva (la migliore della sua carriera dal punto di vista realizzativo con 34 presenze e 16 gol di cui uno memorabile di tacco contro il Parma), rimase complessivamente per due stagioni, prima di passare al Bordeaux, dov'ebbe inizio la parabola discendente della sua carriera. All'avventura con i Girondini fecero seguito due esperienze poco fortunate con i turchi dell'Antalyaspor e con i messicani del Club América, prima di un altro ritorno in Francia, stavolta in Ligue 2 col Paris FC da dove poi lo prese la Reggina.

La chiamata di Polito

Ora che i calabresi (momentaneamente esclusi dalla Serie B, in attesa di conoscere l'esito del ricorso) sono un capitolo chiuso, "Houdini", come lo avevano soprannominato a Roma per la sua abilità di nascondere il pallone agli avversari, è pronto a intraprendere una nuova sfida con la maglia del Bari, l'ennesima di una carriera in cui a sua stessa detta avrebbe potuto raccogliere di più se solo fosse stato meno discontinuo.

La classe e il bagaglio tecnico ed esperienziale di Ménez non sono in discussione, semmai le uniche incognite - oltre all'ambientamento in un nuovo spogliatoio (che potrebbe essere favorito dalla presenza in squadra dell'ex compagno Bellomo, e dai madrelingua francesi Scheidler e Dorval) - dipenderanno in larga misura dalle motivazioni e dalla condizione fisica. Per cautelarsi, Polito farà firmare al francese un annuale con opzione per un altro anno (un po' come fu per Ceter la scorsa estate), ma è quasi scontato che il dirigente biancorosso abbia ricevuto rassicurazioni sulla voglia di lasciare il segno di Ménez. Con le sue doti e con la sua capacità di svariare su tutto il fronte offensivo (può agire da punta ma anche da esterno o da trequartista), per Mignani potrebbe essere un innesto di grande importanza. Ciò che conta è che, viste le incognite, il peso dell'attacco non poggi solo sulle sue spalle, ma che si possa contare anche su un profilo di altrettanto peso, con caratteristiche di maggiore prolificità.

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