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Domenica, 28 Aprile 2024
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Nuovo Dpcm | Spostamenti, scuole, ristoranti, negozi, cinema e teatri: le regole e i divieti in vigore dal 6 marzo al 6 aprile

Le disposizioni contenute nel nuovo provvedimento firmato ieri da Draghi: ecco quali sono le norme e cosa accade fino a Pasqua

Dal divieto di spostamento tra regioni fino al 27 marzo (già anticipato e confermato) alla possibilità di riaprire, a partire dalla stessa data, cinema e teatri (in zona gialla); dalle misure sulla scuola (con la facoltà lasciata alle Regioni di sospendere la presenza nelle zone in presenza di determinati parametri sui contagi) alla chiusura di barbieri e parrucchieri nelle zone rosse. E' arrivata nella serata di martedì la firma del nuovo Dpcm, il primo del governo Draghi, che sarà in vigore dal 6 marzo fino al prossimo 6 aprile, includendo, come noto, anche le festività pasquali. Vediamo dunque punto per punto quali sono le misure confermate e le novità.

Coprifuoco

Confermato, per le zone gialle, arancioni e rosse il 'coprifuoco' dalle ore 22 e fino alle 5 del mattino. In zona bianca le ordinanze regioni possono invece rinviare l’orario del ritorno a casa.

Le zone bianche

Nelle zone bianche, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi). Si istituisce un “tavolo permanente” presso il Ministero della salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell’Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell’allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori.

La scuola

Tra i punti più dibattuti in fase di approvazione del provvedimento c'è stata proprio la scuola. Le misure previste sono chiaramente diversificate per zone di rischio, con una novità: nelle zone gialle e arancioni è lasciata facoltà ai presidenti delle Regioni di sospendere l'attività scolastica in presenza di determinati parametri. Nel dettaglio, per le zone rosse, dal 6 marzo, si prevede la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Nelle zone arancioni e gialle, invece, i Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica: nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.

Musei, teatri, cinema e impianti sportivi

Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi. Dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala. Restano chiusi palestre, piscine e impianti sciistici.

Attività commerciali

In zona gialla confermata nelle giornate festive e prefestive la chiusura degli esercizi commerciali presenti all'interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.

Attività di ristorazione

In zona gialla, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle ore 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto. Per quanto riguarda l'asporto, in seguito ad alcune richieste di chiarimenti (sollecitate, tra gli altri, anche dal sindaco Decaro), il Ministero della Salute ha precisato che "resta il divieto di asporto e consumo di bevande dai bar per le attività dei bar (codice ATECO 56.3) dopo le 18, come per gli altri esercizi commerciali della stessa tipologia. Viene consentito ora l’asporto solo fino alle 22 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25). Resta, ovviamente, vietato il consumo sul posto".

IL TESTO DEL DPCM SUL SITO DEL GOVERNO

Servizi alla persona

Nelle zone rosse, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Spostamenti da e per l'estero

Si amplia il novero dei Paesi interessati della sperimentazione dei voli cosiddetti “COVID tested”. A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l’ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.

Tavolo di confronto con le regioni

È istituito un tavolo di confronto presso il Ministero della salute, con componenti in rappresentanza dell’Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Comitato tecnico-scientifico, con il compito di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in considerazione anche delle nuove varianti.

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