Carote in Piazza San Ferdinando, la protesta degli studenti
I ragazzi provenienti da 15 scuole baresi si sono riuniti per dire no al ddl Aprea e all'ingresso dei privati nella scuola, distribuendo ironicamente carote ai passanti
Armati di carote e cartelloni: è così che si sono presentati gli studenti di 15 scuole di Bari in Piazza San Ferdinando per continuare la protesta che ormai da tempo docenti e allievi delle scuole pubbliche portano avanti contro le riforme del governo Monti.
Torna la carota gigante in cartapesta già apparsa in altre proteste che ormai è diventata un vero e proprio feticcio per gli studenti che fra di loro se la passano di mano in mano e la sollevano in segno di protesta. "La carota è usata come risposta alle parole del ministro Profumo che ha dichiarato che per trattare con gli studenti c'è bisogno di bastone e carota", ci dicono alcuni ragazzi accorsi alla manifestazione.
È così che organizzatisi in fila uno accanto all'altro i ragazzi partendo da sinistra verso destra si scambiano un megafono e annunciano in rapida successione ciò a cui, se i provvedimenti previsti dal ddl Aprea venissero approvati, gli studenti dovrebbero rinunciare. È così che i vari proclami "Ci hanno tolto le assemblee, ci hanno tolto i rappresentanti " vengono accompagnati dal coro di tutti i ragazzi presenti che come in una vera e propria messa laica alzano al cielo l'ortaggio e gridano "...Ma abbiamo le carote".
Dopo questo rapido scambio di megafoni ecco che tutti si danno alla distribuzione delle carote ai passanti, che divertiti e sorpresi accettano anche i volantini che meglio spiegano le ragioni della protesta. "Con l'approvazione del ddl - spiega Nicolò Ceci rappresentante di istituto del Salvemini - gli studenti perderanno molti dei loro diritti, non sarà più possibile avere rappresentanze studentesche che non siano decise dai presidi e soprattutto permetterebbe ai privati di entrare nella scuola pubblica". Questa protesta in piazza, dai toni più scherzosi, arriva però dopo blitz notturni e giornate in cui, in tutte le piazze d'Italia, si sono riversati gli studenti delle scuole,affiancati anche dai docenti che non vogliono l'introduzione di privati nel pubblico e che subiranno l'aumento dell'orario di lavoro senza però che venga loro riconosciuto alcun aumento di stipendio.