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Cronaca

Medicina, lezioni al via. Disagi per le aule: "Servono più fondi e strutture adeguate"

Primo giorno sui banchi per le matricole, che quest'anno, per effetto delle iscrizioni in sovrannumero decise del Tar, sono più di seicento. Ma gli studenti lamentano la carenza di spazi e i limiti della teledidattica, soluzione temporanea adottata per consentire a tutti di seguire i corsi

Primo giorno di lezioni per gli studenti del corso di laurea in Medicina, tra lamentele e qualche disagio per l'inadeguatezza delle aule. Quest'anno, infatti, per effetto delle ammissioni in sovrannumero decise dal Tar dopo il caso del plico manomesso ai test di ingresso, il numero di matricole è lievitato a circa 630, contro i 238 vincitori del concorso.

Una situazione che, come già lamentato dalle associazioni studentesche nei giorni scorsi, non ha potuto non provocare problemi logistici e organizzativi, legati all'insufficienza di spazi adeguati al numero di studenti. Questa mattina, i ragazzi sono stati suddivisi in quattro aule, tre delle quali collegate in 'audioconferenza' all'aula principale in cui era presente il docente, per permettere  a tutti di seguire la lezione. Una soluzione temporanea, quella della teledidattica, che di cui però gli studenti lamentano i limiti: dagli eventuali problemi tecnici, come i disturbi nel collegamento audio, all'impossibilità, per i ragazzi che si trovano nelle altre aule, di interagire direttamente con il docente.

"E' evidente il diffuso disagio dovuto all'ingente numero di studenti rispetto alle possibilità di accoglienza della struttura", riferisce Maria Giorgia Vulcano, rappresentante dell'associazione studentesca Link Bari. "Siamo contenti per quei ragazzi che hanno visto nella possibilità di immatricolarsi il coronamento di un sogno, però il ricorso non è una soluzione strutturale ma solo contingenziale". Perchè il problema, ribadisce l'esponente di Link, resta a monte, e riguarda l'inadeguatezza delle strutture a disposizione dello studente. "Quando noi ci opponiamo al numero chiuso - ricorda Vulcano - diciamo che la sua abolizione deve essere accompagnata da un rifinanziamento del sistema della formazione, in maniera tale da poter adeguare la struttura all'aumento degli iscritti, e ci deve essere la volontà politica di farlo". Ciò che dunque andrebbe fatto anche per Medicina: "Gli studenti - continua Vulcano - lamentano una carenza di aule che andrebbe risolta chiedendo direttamente i finanziamenti al Ministero. Di sicuro, da parte nostra, ci saranno presto nuove iniziative, perchè non si possono abbandonare questi studenti al loro destino".

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