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Emiliano pensa ad un rimpasto, “ma senza partiti”

"Allarghiamo alle forze della società civile". Ad ottobre primarie per il futuro candidato del centrosinistra

L’anticipazione era stata data due giorni fa dalla segretaria cittadina del Pd, Anna Tamborrino: ad ottobre ci saranno le primarie per indicare il futuro candidato sindaco di Bari. A confermarlo ieri sera è stato il primo cittadino in persona che, nel vertice di maggioranza, ha tracciato il punto del suo programma per i prossimi ultimi mesi di mandato. Chi vorrà candidarsi dovra' presentare il proprio nome entro giugno e poi ad ottobre, massimo novembre, ci saranno le consultazioni. Nei prossimi mesi il Pd barese metterà a punto un programma d’incontri per iniziare a discutere sul futuro della città e far emergere proposte e idee. La tabella di marcia è serrata ed è chiaro che nel progetto di Emiliano non ci dovranno essere altri appuntamenti elettorali che impegnerebbero il centro sinistra su altri versanti, come quello nazionale.

Sul fronte della maggioranza il rimpasto si farà, anche se il primo cittadino punta ad evitare espulsioni dirette, invitando alcuni suoi colleghi a fare un passo indietro per permettere un allargamento ad altre forze provenienti dalla società civile: “Ho lanciato questa proposta già sul web e oggi ho chiesto alle forze politiche di presentarmi anche i loro nomi, a patto che siano persone competenti non legate strettamente ad un partito”. L’idea di Emiliano è quella di affiancare queste persone agli attuali assessori per un periodo di apprendistato finalizzato ad entrare nel meccanismo della macchina amministrativa. Sempre il primo cittadino ha chiesto ai componenti della sua squadra di ridursi l’indennità, affinché si possa considerare l’ipotesi di un fondo per i poveri della città.

Per dare una accelerazione al secondo mandato, il primo cittadino ha intenzione di chiudere alcune opere strutturali come la riqualificazione del lungomare di San Girolamo, il ponte dell’Asse nord sud e il recupero del teatro Margherita. Tutte cose da cui si discute da oltre due anni senza che si sia mai superata l’empasse. Sulla capitale europea della Cultura nel 2019, Emiliano sembra intenzionato a trasferire la candidatura a Taranto (forse già pensando ad un solo ruolo in Regione). Infatti oltre Bari, anche Lecce vorrebbe candidarsi e allora l’idea è quella di distribuire gli eventi tra Bari, Lecce e Taranto, lasciando al capoluogo jonico la candidatura.  

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