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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Bari-Como, Mignani: "Abbiamo bisogno di fare punti. Cerchiamo solidità"

Le parole dell'allenatore dei biancorossi alla vigilia della gara interna con i lariani, valevole per l'8ª giornata di Serie B

Domani pomeriggio alle 16:15 al San Nicola il Bari ospiterà il Como per il match dell'8ª giornata di Serie B. Come di consueto, la gara è stata introdotta dalla conferenza stampa di Michele Mignani, che ha analizzato il momento dei suoi e i temi della partita con i lombardi.

Il Bari arriva alla sfida col Como nel lato destro della classifica: "Spesso vi dico che non guardo la classifica, è la verità e non lo faccio neanche ora. Abbiamo bisogno di fare punti, a prescindere dall'avversario, dalla classifica e dalla prossima partita, bisogna scendere in campo per quello".

"Ricerchiamo solidità ed equilibrio"

I tifosi sembrano preoccupati dal rendimento della squadra in queste prime giornate: "Non sto cercando il Bari delle scorse due stagioni ma la solidità di squadra che ci porta a non subire gol e a farne uno più degli altri che è la cosa più importante nel calcio. Piacerebbe anche a me essere bello e vincere ma ora conta fare punti, è ciò che serve per la classifica, è la prima cosa che ricerchiamo. Non siamo soddisfatti dei punti che abbiamo in classifica e che derivano da una serie di prestazioni altalenanti. A Parma abbiamo fatto cose buone e non, così è successo a Pisa e col Cittadella. Dobbiamo trovare equilibrio nei 90' che giocheremo. Immagino che i tifosi non siano soddisfatti, ognuno ha diritto di esprimere il proprio pensiero anche se di dissenso. Cercheremo di dare più soddisfazioni possibili ai tifosi attraverso l'impegno, il lavoro e la voglia di combattere per questa maglia, anche se da quando ci sono io non è mai mancata".

Sui tempi necessari al raggiungimento della coesione tra vecchi e nuovi: "Non c'è un numero di giorni certo. Dei nuovi giocatori molti sono arrivati nell'ultimo periodo, questo non aiuta perché non hanno le stesse conoscenze di chi era con noi lo scorso anno o in ritiro. Se si pensa che in una settimana così abbiamo giocato due partite, ci siamo allenati solo due volte, è complicato. Ma gli allenatori devono essere più bravi e farsi bastare il poco tempo che hanno per mettere in campo una squadra che faccia la prestazione. Se c'è la prestazione c'è più possibilità di fare risultato. Noi siamo sempre stati in campo in maniera dignitosa. A Parma per assurdo in una delle nostre migliori partite abbiamo perso. Tra nuovi e stranieri serve tempo ma se il tempo non c'è bisogna adeguarsi".

Potrebbe essere ancora presto per vedere la coppia Diaw-Nasti in attacco: "Diaw cresce di giorno in giorno, stiamo valutando se possa essere il momento di farlo partire dall'inizio, se non questa la prossima, non vogliamo correre rischi. C'è ancora un allenamento ma il ragazzo sta bene, è entrato e non ha avuto fastidi".

"Negatività? Non fasciamoci la testa prima di essercela rotta"

Inevitabilmente è stato affrontato il tema della negatività, emerso dopo le parole di Di Cesare seguite alla sconfitta di Parma: "Non dò molto peso a quello che succede fuori dallo stadio. Leggo il giusto, non seguo molto i social, tantomeno nel momento in cui non vengono i risultati perché tutto è amplificato in negativo. Non so a cosa si riferisse nello specifico Valerio ma lui è qui da molti anni, è un uomo di 40 anni e ha consapevolmente espresso un pensiero. Non ho parlato con lui. Ci sono piazze in cui non va mai bene nulla, piazze in cui l'entusiasmo si crea dal nulla. Io ho vissuto due anni meravigliosi a Bari, nel calcio purtroppo non si può vivere sempre la stessa continuità. Mi viene in mente il Napoli, non perché ci sia un legame tra le due società. L'anno scorso hanno vinto lo Scudetto invece quest'anno sono partiti meno bene. Le aspettative non possono andare di pari passo alle due passate stagioni. Ho imparato a conoscere il tifoso barese, è innamorato della squadra. Noi faremmo di tutto per dargli soddisfazioni e qualcuna gliel'abbiamo data. In questo momento soffriamo anche noi perché non riusciamo a essere belli e non riusciamo a farli gioire. Dobbiamo fare meglio per noi, perché è il nostro lavoro, e per i tifosi. Forse Valerio voleva dire di non fasciarci la testa prima di essercela rotta. Ogni partita c'è la possibilità di far punti, essere negativi ora toglie forza, ci sono momenti in cui le cose riescono meno, dipende dai momenti in cui si incontrano certe squadre. Il Parma era in salute, anche il Como lo è. Noi faremo il massimo, se la gente se non sarà soddisfatta potrà manifestarlo, civilmente come ha sempre fatto".

"Inutili i paragoni con lo scorso anno"

I numeri della produzione offensiva al momento non sono soddisfacenti: "Se si fa il paragone con l'anno scorso io continuo a dirvi che è un'altra cosa. L'anno scorso avevamo Antenucci, Folorunsho e Cheddira, quest'anno non c'è nessuno dei tre. I gol si possono fare in tanti modi, da palla inattiva, coi difensori, coi centrocampisti. Abbiamo fatto i gol che abbiamo meritato di fare, in alcune situazioni non siamo stati fortunati ma dobbiamo aumentare questi numeri per vincere le partite. I punti si fanno sia vincendo 1-0 che con tanti gol di scarto. Dobbiamo essere più prolifici ma essere bravi anche a non prenderne: con Parma e Catanzaro ne abbiamo presi due a partita. A Parma siamo stati bravi a creare diverse occasioni ma bisogna lavorare per migliorarsi sempre nelle due fasi".

Nel corso di queste giornate Mignani ha provato più interpreti, come se fosse alla ricerca del giusto assetto: "Col mio staff cerchiamo di mettere i giocatori nelle condizioni migliori di esprimersi. A volte devi avere le conoscenze per poterlo fare. Quando un giocatore che hai solo visto in video arriva, ti rendi conto che ha o non ha qualcosa che ti aspettavi, che altre cose devi tirargliele fuori perché magari non le ha mai fatte. A volte chi arriva dall'estero sa a fare solo una fase, invece qui bisogna farle entrambe. Cerco di dare fiducia a Edjouma, vedere cosa può dare, non basta l'allenamento, spero cresca di condizione, come chi è arrivato più tardi, anche lo stesso Aramu. Col Cittadella Edjouma mi sembrava più avanti, Aramu non è entrato. Con il Parma credevo fosse giusto farlo giocare dall'inizio, guardiamo l'avversario e cerchiamo di capire dove sfruttare i nostri per avere il meglio in questo momento".

Sia a Pisa che a Parma il Bari non ha indovinato l'approccio alla partita: "A volte ci sono avversari che partono più forte di te per condizione fisica, fisicità pura, a volte sei tu a farlo. Prepariamo le partite a livello tattico diversamente ma gli approcci no. Cerchiamo di essere performanti e propositivi. Con Pisa e Parma abbiamo subito. La partita però dura 90', non mi interessa essere aggressivo all'inizio e poi subire per il resto della gara, preferisco l’equilibrio tutta la partita".

"Como squadra forte ma proveremo a batterli"

Sul Como di Moreno Longo: "Non è una sorpresa, anzi. L'anno scorso si è consolidato, quest'anno sta dando seguito al lavoro ed è diventata una certezza del campionato. Hanno qualità nella rosa e in panchina, con un allenatore che ha già fatto molto bene in questa categoria. Sono una squadra forte, hanno grandi valori in rosa ma proveremo a batterli".

Al mister biancorosso è stato chiesto anche di Bellomo, che in questo momento sta trovando poco spazio: "Confermo ciò che dissi lo scorso anno. Sotto l'aspetto caratteriale e della presenza tutti gli allenatori lo vorrebbero, è sempre positivo in allenamento, sempre il primo ad esultare anche quando non gioca. Ora sta trovando meno spazio perché sto vedendo qualcuno meglio di lui ma per caratteristiche e atteggiamento Nicola può far sempre comodo, dall'inizio o a gara in corso".

"Difesa? Non possiamo dipendere da Di Cesare"

Sembra quasi una costante, con l'uscita Di Cesare la difesa del Bari traballa: "Questa squadra non può dipendere da Di Cesare anche se Valerio è un valore aggiunto per la sua presenza in campo sotto tutti gli aspetti e gli auguro altri cinque anni così, ci sta che possa avere fastidi o che non riesca ad arrivare in fondo. Per noi è importante averlo anche solo nello spogliatoio e in panchina. Zuzek e Matino? Sono scelte tattiche o tecniche. Credo che entrambi possano dare qualcosa a seconda dei contesti. Sono tutti e due ragazzi seri, ma facciamo giocare chi è nelle condizioni migliori in questo momento".

Il Bari ancora è in attesa di trovare la propria identità di squadra: "Credo che le tracce che diamo siano quelle che possiamo dare. Nel momento in cui abbiamo giocatori con certe caratteristiche lavoriamo con quelle. Non posso chiedere a Morachioli o Achik di fare la prima punta, vanno messi in condizione di sfruttare le caratteristiche. Giochiamo quasi sempre con 3 attaccanti, metterne di più la vedo difficile perché si tende a squilibrare la squadra. Proviamo ad applicare dei concetti a prescindere da come giochiamo davanti".

Su Achik: "Non è l'alter ego di Sibilli. Lui gioca molto esterno, per farlo giocare devo giocare con due esterni larghi. Purtroppo posso farne giocare solo 11, e più di 3 giocatori offensivi non posso metterne. Se a volte un giocatore non gioca è perché ci sono delle motivazioni".

Di Cesare ha parlato come di un pensiero fisso con cui si sveglia ogni giorno, che è cercare di ottenere ciò che è sfuggito lo scorso anno: "Chiunque di noi deve avere l'ambizione di fare il meglio che può. Capisco ciò che dice Valerio, le sue non sono solo parole. Nella vita se uno vuole qualcosa deve avere la forza interiore di andarsela a prendere. Vorrei che tutti quanti si alzassero col pensiero di far qualcosa di importante. A volte, però, anche volerlo non basta perché ciò accada. Bisogna passare dalla costituzione della squadra, dagli avversari, dagli eventi. Ciò che è stato è stato. Dobbiamo resettare e riprenderci con tutta la forza ciò che vogliamo".

Quale messaggio lancia ai tifosi: "Il campionato di quest'anno è diverso, non so come andrà a finire ma al tifoso barese voglio dire che è meraviglioso, passionale, innamorato della squadra. Se ci sta vicino ci dà forza e noi faremo il possibile per dargli soddisfazione. Loro lo sanno e ci sono sempre stati vicino in casa e in trasferta. Io vorrei che i tifosi vivessero di passione, che deve andare anche oltre il risultato". 

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