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Scuole e Covid, Lopalco: "Studenti in Dad fino ad aprile, rischioso insistere su lezioni in classe"

L'epidemiologo e assessore alla Sanità pugliese ribadisce la sua idea in un'intervista a La Stampa: "Ora anche quelli che dicevano che la scuola è sicura e non è un luogo di contagio cominciano a tentennare"

"Ora anche quelli che dicevano che la scuola è sicura e non è un luogo di contagio cominciano a tentennare o a ricredersi: bisogna prendere atto che, con questo quadro epidemiologico, e con l'impatto delle varianti, insistere sulle lezioni in classe è troppo rischioso". In un'intervista rilascia a La Stampa, l'epidemiologo e assessore alla Sanità pugliese, Pierluigi Lopalco, ribadisce la sua idea sulla scuola: "Anche gli esperti del Cts sembrano essersi convinti. Fosse per me, manterrei la didattica a distanza prevalente fino a fine aprile".

Nei giorni scorsi, il professore, in un post su Fb, ha citato uno studio americano a supporto di quanto le scuole, in una fase di elevata circolazione del virus, possano essere "volano di contagio".

"Ci sarà una valutazione, anche alla luce delle indicazioni contenute nel prossimo Dpcm, a cui potremo fare riferimento - dice ancora l'epidemiologo nell'intervista - Temo, però, che da qui a due settimane la situazione epidemiologica possa peggiorare molto. Comunque, il rischio che i ragazzi si infettino tra loro, portando poi il virus a casa, resta. A prescindere dalla vaccinazione degli insegnanti". Indica quale fattore di rischio principale la mobilità legata alla scuola, "milioni di persone ogni giorno", e poi ci sono le criticità irrisolte, nonostante i protocolli sanitari: "scarsa attenzione all'igiene di bambini e ragazzi, servizio mensa, uso disinvolto delle mascherine". E allora, la soluzione è tenere gli studenti a casa. "Per quanto possibile, salvaguardando i più fragili e con particolari esigenze. Ma è una scelta tristemente necessaria, oltre che impopolare. Io ed Emiliano ci saremmo evitati molte critiche e fastidi, per ogni ordinanza finiamo davanti al Tar". 

Ma come succede a livello nazionale con la scuola? Come riporta Today.it, il punto della didattica in presenza è in discussione nel nuovo Dpcm, il primo del governo di Mario Draghi. La (ri)modulazione nella chiusura degli istituti scolastici, ipotesi su cui si sta discutendo in queste ore, è frutto di una valutazione del Comitato tecnico scientifico: ci sarebbe un impatto delle scuole sui nuovi contagi, ma sarebbe differenziato da zona a zona e per questo secondo gli esperti bisogna rimodulare le misure su base provinciale e comunale, non regionale, come abbiamo spiegato qui.
 

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