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Domenica, 28 Aprile 2024
Comunali Bari 2024

Laforgia pronto alla corsa a sindaco, l'allarme sul rischio primarie "Influenzabili da portatori di voti"

Il presidente dell'associazione politica 'La Giusta Causa' ha annunciato, durante la riunione della 'Convenzione per Bari 2024', la sua disponibilità a partecipare alle prossime elezioni amministrative ed ha illustrato le linee del suo programma

"Non si può governare con il mercato dei voti, sottoscrivendo cambiali e alleandosi con chiunque, a qualsiasi condizione, pur di vincere le elezioni. Anche per questo, e non solo per questo, non si può affidare la scelta del candidato Sindaco alla conta delle primarie, che a Bari corre il rischio di essere pesantemente influenzata da compratori e portatori di voti, com’è già accaduto in passato". Le parole, riportate in un post facebook dell'associazione politica 'La Giusta Causa', sintetizzano così i concetti emersi nel corso della riunione della 'Convenzione per Bari 2024', tenutasi il 7 novembre, in cui Michele Laforgia, avvocato penalista e presidente dell'associazione, ha ribadito la sua disponibilità a partecipare alle prossime elezioni amministrative cittadine come candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra.

Alla riunione della 'Convenzione per Bari 2024' erano presenti esponenti di Psi, Sinistra Italiana, Europa Verde, La casa del Popolo, Verdi, Progetto Bari, Bari Bene Comune, M5S, Italia Viva, La Giusta Causa, Base Italia, associazione Luca, Stati Generali delle Donne, VoltEuropa, Verdi Italiani, Gruppo di Dem Part Picone Poggiofranco. La schiera di partiti compresa nella 'Convenzione per Bari 2024' ha così ribadito il no alle primarie di centrosinistra, la contrarietà era stata già espressa dal M5S. A favore delle primarie è, invece, il Pd che nei giorni scorsi con il segretario pugliese De Santis è tornato a sostenerle con gran forza. 

"Tutti hanno ribadito la comune volontà di proseguire unitariamente il lavoro sul programma per la città, per l’allargamento della coalizione di centrosinistra e l’individuazione di un candidato Sindaco credibile, autorevole,  autonomo, garante della legalità e della forza dell’alleanza politica che si andrà a proporre per il governo della città", si legge nel post de 'La Giusta Causa'.

Nell'incontro di ieri, Michele Laforgia ha ribadito di essere al servizio della Convenzione e della coalizione di centrosinistra, sottolineando che Bari non "spetta" a nessuno, se non ai suoi cittadini. Secondo quanto riportato nel post, il candidato sindaco avrebbe anche sottolineato "che occorre contrastare l’astensione, la disaffezione dal voto, il cinismo, anche per impedire che la destra, neppure maggioranza nel Paese, imponga a tutti una nuova Costituzione, mortificando la rappresentanza e accentuando la divisione tra sud e nord".

"Non si tratta solo di garantire altri cinque anni di buon governo per portare a compimento le opere pubbliche avviate dall’amministrazione guidata da Antonio Decaro - riporta 'La Giusta Causa' commentando la riunione di ieri - Bisogna prendere posizione sulle tragedie del nostro tempo (le guerre, le discriminazioni razziali, lo spaventoso aumento delle diseguaglianze), discutere del Paese, della regione e della città che vogliamo. Noi siamo felici di vivere a Bari e non vorremmo essere da nessun’altra parte, ma non siamo nel migliore dei mondi possibili. Bisogna lavorare per una città ancora più giusta: proprio perché siamo fieri dei primi vent’anni di governo del centrosinistra, possiamo e dobbiamo dire che c’è ancora tanto da fare in materia di ambiente, sicurezza, urbanistica, traffico, periferie, diritto alla casa, diritto allo studio, politiche di genere".

"A Bari arriverà un fiume di denaro: oltre un miliardo di euro - viene precisato nella nota pubblicata sui social - Un’occasione irripetibile per lo sviluppo della città che tuttavia, come hanno avvertito più volte il Procuratore della Repubblica e le Forze dell’Ordine, attirerà non solo le imprese oneste, ma anche gli appetiti della criminalità comune e organizzata. È per questo che il candidato sindaco è chiamato ad essere anche garante della legalità e deve essere individuato con un percorso che non presti il fianco a soggetti che nulla hanno a che fare con le comunità democratiche dei partiti, dei movimenti e delle organizzazioni della società civile".

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