rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Comunali Bari 2024

Amtab, politica e blitz: le 10 risposte del sindaco Decaro al centrodestra barese

E' sempre più intenso il confronto politico dopo l'avvio delle attività della Commissione per l'accesso che verificherà eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune di Bari

Il centrodestra s'interroga e il sindaco Antonio Decaro risponde. Il tutto nel giro di poche ore. Fdi, Forza Italia e Lega hanno presentato, nel corso di una conferenza stampa in sala consiliare, un elenco di 10 domande, rivolte al primo cittadino, sulle questioni scaturite a seguito delle polemiche delle ultime settimane che hanno investito la politica barese. Nel capoluogo pugliese, infatti. si vivono giorni intensi a causa dell'avvio dei lavori della Commissione d'accesso nominata dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per verificare eventuali infiltrazioni mafiose in Comune. Una procedura cominciata a circa un mese dall'inchiesta della Dda denominata 'Codice Interno' su presunti rapporti tra mafia e politica in città: un blitz da oltre 130 arresti, tra cui quello della ex consigliera comunale (prima di opposizione e poi di maggioranza) Maria Carmen Lorusso e di suo marito, l'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri. Manette ma anche un commissariamento dell'azienda di trasporto pubblico, l'Amtab che avrebbe, in qualche modo, subito influenze dai clan.

Uno scenario che, nelle ultime settimane, ha scatenato la bagarre politica intrecciatasi con le Elezioni comunali in programma tra due mesi e mezzo. Decaro, mercoledì 20, ha difeso il suo operato in una conferenza stampa in aula Dalfino. Sabato scorso, invece, (non senza ulteriori strascichi polemici), il bagno di folla di piazza del Ferrarese con tanti cittadini "al fianco di Decaro e della città". Ieri, invece, il secondo round in sala consiliare: parlamentari di centrodestra ed esponenti di governo baresi hanno attaccato lo stesso sindaco e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano chiedendo una "discontinuità" politica e amministrativa nella gestione della città.

Dopo gli interventi è stato distribuito un foglio con 10 precisi interrogativi ai quali il primo cittadino ha risposto già in serata con una nota. La prima domanda entra subito nelle questioni dell'azienda partecipata di trasporto pubblico: "Perchè non si è mai reso conto, eseguendo il controllo analogo previsto per legge, di quello che accadeva nella sua municipalizzata Amtab, dove i clan - sostiene il centrodestra - controllavano assunzioni e addirittura introiti dei parcheggi". Il sindaco ha risposto così: "Il controllo analogo nei confronti dell’Amtab non è un controllo di polizia o di natura giudiziaria. Ogni volta che sono emersi elementi con un possibile rilievo giudiziario, sono state fatte le opportune segnalazioni. In questi giorni in cui ho chiesto di verificare le attività anche dei miei predecessori, ho accertato che Michele Emiliano segnalò al Procuratore della Repubblica dell’epoca la questione dell’assunzione di parenti di esponenti della criminalità organizzata, Parisi compreso".

Il confronto sull'azienda è al centro anche di molte delle successive domande: "Perchè non ha mai voluto discutere in aula la disastrosa e grave situazione dell'Amtab, ignorando le denunce fatte in Consiglio comunale in questi anni dal centrodestra, l'ultima tre mesi fa?". E ancora: "Perchè ha consentito che il 27 febbraio scorso, un giorno dopo gli arresti, molti consiglieri della sia maggioranza uscissero all'aula durante l'intervento di un consigliere della sua parte politica (Francesco Giannuzzi, ndr) che parlava del caso Amtab?". La replica è netta: "Non è assolutamente vero che io mi sia rifiutato di discutere di Amtab, l’ho fatto in Commissione consiliare, e rispondendo più volte alle domande dei consiglieri comunali durante il Question Time". "Io non faccio - aggiunge Decaro - il cane da guardia dei consiglieri di maggioranza. Alcuni consiglieri di maggioranza si saranno allontanati dall’aula, forse perché non condividevano quello che diceva il loro collega. Si tratta di una tecnica abbastanza consueta nelle assemblee elettive. Io rispetto l’autonomia dei consiglieri".

Il sindaco è ancora incalzato sull'Amtab: "Perchè non ha reso noto ai consiglieri comunali e alla città la relazione del presidente dimissionario" dell'azienda "Persichella sulla - come ritengono gli esponenti di centrodestra - disastrosa gestione della municipalizzata da parte di un uomo scelto da lei, il sig. Vulcano, nonchè sui 700mila euro spesi nel 2022 per il massiccio ricorso alle assunzioni interinali all'Amtab?". Quindi la quinta domanda: "Perchè non racconta alla gente il motivo delle dimissioni continue nel management" della società di trasporto pubblico "negli ultimi 8 mesi e continua a fare riferimento a procedure utilizzate nel passato, mentre le assunzioni" ritenute "malavitose risultano eseguite del 2019 in poi, con un management scelto esclusivamente da lei in qualità di legale rappresentante del Comune, socio unico dell'Amtab?". Il primo cittadino spiega: "La relazione del presidente Persichella non solo non è mai stata secretata, ma addirittura è stata largamente citata nella Relazione finale di gestione approvata in Assemblea, anche nelle parti non condivise dal nuovo Presidente. Mi risulta che ciò sia stato fatto proprio per garantire la trasparenza". "Sia il presidente Vulcano, sia il presidente Persichella, sono due brave persone - rimarca il sindaco - e due bravi professionisti. Il primo si è dimesso dopo un grande impegno per ridefinire i rapporti con le rappresentanze sindacali. Il secondo si è dimesso per motivi personali legati ad una nuova opportunità professionale. Vorrei ricordare a tutti che gestire partecipate grandi come Amtab non è una passeggiata. È impegnativo e sfibrante e sottrae la possibilità di fare altro. Non mi stupisce che talvolta qualcuno faccia un passo indietro".

Il centrodestra, poi, cambia argomento: "Perchè non accoglie l'invito" da loro proposto per "convocare una seduta monotematica del Consiglio comunale e discutere del blitz con 130 arresti". "Perchè - si chiedono ancora i promotori delle 10 domande - negli ultimi 8 anni da quando è presidente Anci non ha mai fatto alcuna obiezione sui 137 accessi disposti dal Viminale e invece ha qualificato come atto di guerra quello che ha riguardato Bari" e "perchè continua a sfuggire - sostiene il centrodestra - ai confronti preferendo monologhi davanti a un telefonino o fornendo risposte preconfezionate?". Decaro ha ribattuto punto su punto: "Le misure cautelari della Procura  - dice - sono recenti e con il clima di tensione politica che si è creato, la seduta monotematica si sarebbe trasformata nell’ennesima spettacolarizzazione inutile. Non credo la seduta monotematica avrebbe aggiunto niente alla discussione pubblica che si è sviluppata in città in questi giorni"."Dico sinceramente  - riferendosi alla settima domanda - che non ho ritenuto opportuno fare emergere la questione della riforma dell’articolo 143 Tuel (è l’articolo sulle ispezioni), per non consegnare altri motivi di polemica ad una discussione spesso rissosa tra maggioranza ed opposizione. Segnalo però che sto osservando con grandissima attenzione e da tempo il dibattito sulla legittimità di quella norma, portata addirittura all’attenzione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Norma che, proprio perché non prevede nessun diritto di difesa, sembra appartenere ad uno schema autoritario dello Stato. Guai poi se un potere così invasivo viene esercitato sulla base di input solo politici, come è accaduto nel nostro caso, che purtroppo non ha precedenti. Da presidente dell’Anci ho anche partecipato ad un incontro con i sindaci di amministrazioni sciolte per infiltrazioni mafiose negli ultimi anni. Contemporaneamente Anci ha partecipato a diverse riunioni tecniche con il ministero dell’Interno che presentato una proposta u di modifica della norma inserita all’articolo 5 nella bozza della modifica del Tuel". All'ottava domanda, il sindaco ha risposto così: "Devo confessare che mi stavo presentando a rispondere alle domande del centrodestra durante la conferenza stampa. Poi ho pensato che tale scelta dettata dalla necessità di dare risposte immediate sarebbe stata fraintesa come un tentativo di rubare la scena. Ho preferito aspettare qualche ora per rispondere".

Le ultime questioni, invece, riguardano i due nomi di rilievo politico finiti nell'inchiesta 'Codice Interno': "Perchè rinnega ogni rapporto di conoscenza con Maria Carmen Lorusso quando l'ha nominata presidente del Nucleo di Valutazione della Città Metropolitana e addirittura il giorno prima degli arresti era alla convention del suo capo di gabinetto, Vito Leccese?". "Perchè - infine - rinnega ogni rapporto con Giacomo Olivieri con il quale ha condiviso le Primarie el 2014, nominando vicesindaco una delle persone a lui più vicine". "Non ho mai negato - ha replicato il sindaco - di conoscere Maria Carmen Lorusso. È vero l’ho nominata presidente del Nucleo di Valutazione della Città Metropolitana nel 2015. Incarico che è durato fino a fine 2016. Quanto alla partecipazione della Lorusso alla convention, non sapevo nemmeno fosse andata. Era un incontro pubblico. Ricordo che la consigliera Lorusso è stata candidata nella fila del centro destra nelle ultime elezioni. Con questo non voglio eludere il problema del trasformismo. L’ho già detto. Si tratta di una questione nella quale abbiamo fatto errori. Ora occorre essere più intransigenti nei confronti di questa pratica". Decaro ha, quindi, chiuso con l'ultima risposta: "Per me parlano le querele e le azioni di danno nei confronti di Giacomo Olivieri.  Nel 2014 Olivieri si candidò alle primarie del centrosinistra. Il vicesindaco della mia prima giunta aveva impiego negli apparati giudiziari, sebbene con funzioni amministrative, che mi garantiva. Olivieri, che trovai Presidente di Multiservizi, venne tra l’altro sostituito dopo qualche tempo, non appena cominciarono ad emergere anomalie nella sua gestione. E preciso che sono state perseguite tutte quelle innumerevoli anomalie, senza nessuno sconto".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Amtab, politica e blitz: le 10 risposte del sindaco Decaro al centrodestra barese

BariToday è in caricamento