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Comunali Bari 2014

Comunali, le proposte dei candidati sindaco sulla cultura

MARCO CORNARO (POLO BARESE) -  “Dobbiamo evitare ciò che è stato fatto fino ad ora, individuando in Giunta una figura di riferimento che non sia il sindaco. Per il futuro ci deve essere un assessore alla Cultura che deve essere un esponente appassionato del mondo della Cultura. Chiederò a Mimmo Iannone, ballerino di fama internazionale, se gli farebbe piacere prestare servizio per la società. Smantellerei poi completamente tutto l'establishment della Sinistra che occupa i punti cardine e rimescolerei le carte in gioco, aprendo i punti nevralgici ad altri, perché ciò non sia appannaggio di una forza politica, utilizzandola in modo unilaterale”. - Leggi l'intervista

ANTONIO DECARO (CENTROSINISTRA) - "Il cantiere del Piccinni è aperto e si deve rifinanziare un altro lotto. Entro un anno potremo ridare alla città il suo teatro di prosa che dovrà comporre il cosiddetto "miglio dei teatri", coordinando attività con gli altri teatri della città. Ma per me la cultura è un sistema diffuso che parte dai giovani. Cultura non è solo eventi al Petruzzelli e al Piccinni. La cultura si fa anche per strada e nelle piazze: metteremo a disposizione dei giovani e degli operatori culturali luoghi per fare arte, spettacolo e impresa culturale". - Leggi l'intervista

DESIREE DIGERONIMO (LISTE CIVICHE) - "Dobbiamo riaprire i teatri e ripartire le risorse stipulando convenzioni con le varie realtà del territorio. Vorremmo anche creare un centro delle arti visive tra Sala Murat, Mercato del Pesce e Margherita. Intendiamo mettere in rete i musei, come l'Archeologico e quello di Santa Scolastica, creando un polo museale. Col recupero degli spazi di proprietà comunale si potranno aprire 'case della cultura' destinate ad arti interdisciplinari, con la concessione in comodato gratuito alle associazioni culturali". - Leggi l'intervista

MIMMO DI PAOLA (CENTRODESTRA) - "La cultura è un asset fondamentale che a Bari, purtroppo è mancata per troppo tempo. Un assessore alla cultura, vero, sarà colui che avrà il compito di valorizzare le risorse che la città possiede. Penso ai tanti teatri chiusi, ma penso anche che Bari è l'unica città della regione che non ha un museo pur avendo una storia millenaria.  Il Petruzzelli e la sua gestione è l'emblema del fallimento delle politiche culturali di Bari. Un teatro ricostruito strutturalmente, ma non culturalmente. Un teatro ridato ai baresi che per i baresi, anche dopo la ricostruzione, continua a rappresentare un problema. Il Petruzzelli deve tornare ad avere la sua funzione originaria, quella di polo di attrazione culturale, musicale del mondo qui a Bari". - Leggi l'intervista

MICHELE LADISA (INSORGENZA - MOVIMENTO DUOSICILIANO) - "A Bari mancano biblioteche. Vorrei una città ricca di luoghi dove i baresi possano fermarsi a leggere e studiare. Occorrono più spazi anche per ragazzi, perché la sola ludoteca del Parco non è sufficiente a soddisfare le esigenze sia dei genitori che dei figli. Il cantiere fermo del Piccinni è una vergogna di questa amministrazione  e mi auguro che presto possa essere riaperto. Poi il Margherita, oggi un contenitore vuoto che noi vorremmo riportare alla sua originaria funzione di cine-teatro. A Bari manca una regia sulla cultura che va tutta ricostruita". - Leggi l'intervista

STEFANO MINIELLO (NUOVA ERA - LIBERALDEMOCRATICI) - "Vorrei svegliarmi in una città dove ci sono importanti fermenti culturali, musicali, artistici, dov'è c'è gente nei musei, nelle gallerie, nelle librerie, come a Berlino, dove è difficile resistere al fascino di spulciare libri in locali fino a notte fonda. C'è chi dice che questo è solo companatico. Da uomo di cultura e di scienza sono invece convinto che possa creare posti di lavoro. La cultura è pane e strumento di formazione per i giovani". - Leggi l'intervista

LUIGI PACCIONE (CONVOCHIAMOCI PER BARI) - "Questo è un tema che riveste un ruolo apicale nel nostro programma. E’  in cima alla nostra visione di Bari proprio perché la consideriamo chiave di volta della sua rigenerazione. Il nostro impegno sarà quello di diffondere le culture senza pregiudizi di classe. Nel merito vorrei che il teatro Petruzzelli, insieme al Piccinni, sia un luogo capace di vivere ogni giorno dell’anno e di portare i suoi capolavori artistici anche nei quartieri periferici della città. Riteniamo che Bari debba dotarsi di un museo di arte contemporanea da collocare non nel teatro Margherita, ma nella ex caserma Rossani o in uno degli spazi pubblici oggi abbandonati. L’idea del sindaco Emiliano di siglare un accordo con la Fondazione Morra non la riteniamo idonea, perché declina l’offerta culturale di Bari trasformandola in una provincia di Napoli. Voglio sottolineare come in città si avverta il bisogno di assumere un impegno preciso anche per ciò che riguarda l’emersione dei talenti presenti nel mondo dell’editoria. Una sottolineatura la vorrei rivolgere anche ai tanti giornalisti che continuano a lavorare in contesti difficili e spesso con un salario offensivo della loro dignità". - Leggi l'intervista

GIACOMO PETRELLI (ALTERNATIVA COMUNISTA) - "Io sono dell’idea che questa città, così come tutto il meridione, sforni intellettuali a profusione. Basta vedere ad esempio  quelli che sono i neolaureati sono costretti ad emigrare al nord, ad esempio per poter insegnare. Io sono dell’idea che un bel po’ di soldi si possono muovere per tentare di consorziare queste persone, che sono le uniche che hanno gli strumenti adatti per poter fare cultura e lascerei fare a loro il rilancio della cultura nella città. Sarebbe bello mettere insieme tutte quelle persone che invece di qua scappano via” - Leggi l'intervista

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